Sierologico prima della quarta dose di vaccino. Galli: necessario. Cosa dicono gli studi

Per l'infettivologo "bisognerebbe sdoganare" la risposta degli anticorpi nelle persone candidabili a un'ulteriore dose di siero anti Covid. I dubbi dell'Iss sui test

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Milano - Il test sierologico per l'individuazione degli anticorpi prima di una (eventuale) quarta dose di vaccino Covid? "E' necessario", ribadisce l'infettivologo Massimo Galli, collegato con RaiNews24. Una posizione già espressa in questi giorni dal medico, scettico sulla necessità per tutti di un'ulteriore dose di vaccino: "La quarta dose di vaccino anti- Covid, se fatta con i prodotti disponibili, vista anche la situazione epidemiologica, con numerosi vaccinati e una quantità importante di persone guarite da Omicron, non avrebbe senso se non in una chiava medica: in alcune categorie particolari di popolazione, ovvero - ha spiegato parlando all'AdnKronos - negli immunodepressi e nei grandi anziani in cui può essere sospettata una insufficiente risposta alle precedenti dosi". 

Quarta dose per tutti? L'idea si fa strada

"Le persone che non rispondono al vaccino  devono essere individuate come tali - il punto dell'ex direttore del reparto Malattie Infettive del Sacco di Milano -. A questo punto bisognerebbe decidersi a sdoganare il fatto che in alcuni vada studiata, cosa che molti medici stanno già facendo di propria iniziativa, la risposta al vaccino e che, quindi, vadano misurati gli anticorpi per i candidabili alla quarta dose. Ma se una volta fatta la quarta dose, non si valuta anche se hanno risposto, siamo punto e a capo".

Sull'efficacia in generale del conteggio degli anticorpi prima del vaccino, che danno la prova di una precedente infezione da Covid, ci sono i dubbi dell'Iss. "Non esiste ad oggi un livello di anticorpi misurato secondo standard internazionali che assicuri una protezione nei confronti delle infezioni da Sars-Cov-2 nelle sue varianti e quanto duri", aveva sottolineato una relazione tecnica a cura dell'Istituto Superiore di Sanità, pubblicata sul portale del Ministero della Salute. Al momento "non è definibile un livello di anticorpi che sia in grado di indicare se una persona debba o meno essere vaccinata o possa o meno avere accesso alla certificazione verde Covid-19".   

L'Iss  fa riferimento alle conclusioni del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc): "Anche se il riscontro di anticorpi suggerisce la presenza di una risposta immunitaria, non è noto se tali livelli anticorpali siano in grado di fornire una protezione sufficiente e per quanto tempo sia duratura". Anche perché in commercio esiste "una considerevole varietà di test sierologici, tale da rendere estremamente difficile un confronto dei risultati".