Sentenza contro la caccia, protette le migrazioni degli uccelli sui valichi: doppiette sconfitte

Il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensiva della Regione in merito alle zone interessate dal passaggio degli uccelli

La decisione contestata da Federcaccia

La decisione contestata da Federcaccia

Nuova sconfitta di Regione Lombardia in merito ai valichi interessati dalla migrazione degli uccelli. Il Consiglio di Stato ha infatti respinto la richiesta di sospensiva che la Regione, affiancata dalle associazioni venatorie lombarde, aveva presentato in merito alla sentenza del Tar lombardia (482-2024) che, di fatto, ha istituito un commissario ad acta per l’istituzione dei valichi interessati dalla migrazione.

La legge 157 del 1992 afferma, infatti, l’obbligo di vietare qualsiasi attività venatoria nel raggio di mille metri dai valichi interessati dalla migrazione degli uccelli. La Lac – Lega per l’abolizione della caccia ha contestato il fatto che, a fronte di oltre 30 punti di passaggio di fauna migratoria, già individuati sulla base di dati scientifici, dati storici e piani faunistici e pertanto conosciuti da decenni, siano stati sottoposti a tutela solo 4, nonostante le sentenze passate. A febbraio, il Tar Lombardia aveva accolto il ricorso della Lac, patrocinata dallo studio legale Linzola di Milano, imponendo un commissario ad acta che sostituisse la Regione nell’individuazione di tutti i valichi del territorio.

Una decisione definita clamorosa dall’associazione. Per Federcaccia Lombardia, già quella decisione era senza senso, perché la Regione aveva individuato i valichi sulla base di uno studio universitario. Fatto sta che, già dall’1 marzo, la Regione ha comunicato ufficialmente che per effetto della sentenza del Tar relativa ai valichi, gli stessi erano sottoposti a tutela sin dalla data di deposito della sentenza (bloccata, quindi, anche la caccia al cinghiale).

Cosa succederà dopo il respingimento della sospensiva da parte del Consiglio di Stato? "Sarà la volta buona? Non lo crediamo – sottolineano dalla Lac -perché la Regione è già intenta anche quest’anno a portare avanti una sanatoria dei richiami vivi, a riaprire illegalmente gli impianti di cattura degli uccelli da richiamo (roccoli) e a consentire nuovamente la caccia a specie protette in tutta Europa (deroghe)".