Scuole esposte ai veleni, in Lombardia oltre 200 istituti sono vicini a fonti di inquinamento: quali sono i rischi

Sono il 3,6 per cento le sedi didattiche lombarde, quota più elevata di quella nazionale che si ferma al 2,4%. Solo Lodi e Sondrio non hanno alcun edificio avvolto dallo smog

Guardando all’incidenza sul totale delle scuole, Milano è sempre al primo posto con il 21% mentre seguono Cremona e Pavia con un 8%, Brescia con il 6 per cento

Guardando all’incidenza sul totale delle scuole, Milano è sempre al primo posto con il 21% mentre seguono Cremona e Pavia con un 8%, Brescia con il 6 per cento

Sono 206 le scuole in Lombardia vicine a fonti di inquinamento atmosferico, ovvero in un raggio di 300 metri secondo la definizione stessa di prossimità del Ministero. Si tratta del 3,6% del totale delle scuole lombarde, percentuale più elevata rispetto alla media nazionale del 2,4%.La Lombardia è tra le regioni che supera questa media insieme a Liguria, Lazio, Puglia ed Emilia Romagna.

Questa fotografia, pubblicata da Openpolis con l’impresa sociale “Con i Bambini“ in vista della Giornata Mondiale della Terra, prende in esame l’analisi dei dati pubblicati dal ministero dell’Istruzione per l’anno scolastico 2022-2023, in base a situazioni dichiarate che evidenziano la vulnerabilità dei minori, esposti a inquinamento atmosferico anche in luoghi come le scuole che dovrebbero invece proteggerli.

Tra le province lombarde, quella che ha il maggior numero di scuole vicine a fonti di inquinamento atmosferico è Milano con 107 edifici, pari a circa un 3% del totale; seguono Bergamo e Brescia a pari merito con 17 edifici, Varese con 15. Solo le province di Lodi e Sondrio non hanno scuole in questa condizione. La situazione peggiore è nelle città. Nei capoluoghi si concentrano infatti il maggior numero di edifici vicini a fonti di inquinamento atmosferico come aziende, autostrade e tangenziali. Milano spicca con ben 74, mentre la città di Brescia è al secondo posto con 8, Cremona e Pavia al terzo con tre. Se consideriamo tutti i Comuni della Lombardia, al terzo posto per valore assoluto c’è San Giuliano Milanese con 6.

Guardando all’incidenza sul totale delle scuole, Milano è sempre al primo posto con il 21% mentre seguono Cremona e Pavia con un 8%, Brescia con il 6 per cento. Lecco, Lodi, Monza, Sondrio e Varese sono invece tra i 52 capoluoghi di provincia in Italia che non hanno alcun edificio scolastico vicino a fonti di inquinamento dell’aria.

A livello regionale, guardando a tutti i Comuni, sono però ben 7 quelli dove praticamente tutte le scuole sono dichiarate vicine a queste fonti: Arosio (Como), Pontoglio (Brescia), Grassobbio e Cisano Bergamasco (Bergamo), Dairago (Milano), Borago di Molgora (Monza e della Brianza), Casorate Sempione (Varese). Il punto è che la letteratura scientifica ha ormai ampiamente evidenziato la maggior vulnerabilità dei bambini all’inquinamento atmosferico – sia outdoor sia indoor – rispetto agli adulti.

Come ricorda l’Istituto superiore di sanità, "i bambini sperimentano infatti livelli di esposizione più elevati degli adulti in quanto hanno ad esempio un maggior rapporto superficie/volume, attività metaboliche e tassi respiratori più elevati, tessuti e organi con elevata attività di replicazione cellulare, immaturità di tessuti, organi e sistemi (metabolico, immunitario, nervoso, riproduttivo). Anche le stime Oms sull’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute infantile sono ben documentate".

Come rileva anche la Commissione Ambiente della Società Italiana di Pediatria ampie evidenze scientifiche confermano l’esistenza di una forte associazione tra smog – generato principalmente da traffico – e problemi di salute respiratoria nei bambini.