
Allarme per le troppe rinunce tra gli insegnanti nella provincia di Brescia
Brescia – Scuola al via con le cattedre coperte nella maggior parte delle classi, ma Brescia continua a restare una provincia poco attrattiva per i docenti. Numeri alla mano lo constata Giuseppe Bonelli, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Brescia, che segue un territorio con oltre 148mila studenti.
Come procede l’iter delle nomine?
“Il sistema delle nomine è andato bene, quest’anno non c’era l’aggiornamento delle graduatorie provinciale che avviene ogni due anni, per cui i tempi sono stati più rapidi. Abbiamo fatto più immissioni in ruolo, 1.000 rispetto alle 600 dello scorso anno”.
E le supplenze annuali?
“Dopo la prima chiamata per 3.500 ci sono state 500 rinunce. Giovedì abbiamo fatto le ultime nomine, ma ci sono 48 ore di tempo per l’accettazione dell’incarico. Oggi facciamo il punto, ma sappiamo che in questa fase finale ci sono posti a cui rinunciano tutti".
Di che posti si tratta?
"Sono soprattutto i posti nelle valli, spezzoni di poche ore, per i quali è difficile trovare qualcuno che accetti, a meno che non siano persone che risiedono già lì. Per la copertura si procederà in quei casi con la messa a disposizione".
Quest’anno si tornerà comunque in classe con l’organico quasi al completo?
"Il sistema delle nomine a distanza è sempre più rodato, per cui i tempi sono sempre più rapidi. Resta il fatto che 3.500 posti vacanti su 15 mila cattedre è un numero molto alto, parliamo di oltre un quinto di posti da coprire con gli incarichi annuali. In generale Brescia resta una provincia poco appetibile".
State riscontrando carenze anche per i dirigenti scolastici?
“Ora siamo alla precarizzazione dei vertici, perché i concorsi sono esauriti. Mancano dirigenti e Dsga (Direttore dei servizi scolastici e amministrativi). Abbiamo 25 scuole in reggenza su 143, che vuol dire che ci sono 50 scuole dove il dirigente non è a tempo pieno. Inoltre mancano 13 Dsga”.
Novità di quest’anno è anche il tutor per l’orientamento degli studenti dell’ultimo anno di superiori. Com’è la dispersione scolastica nel Bresciano?
“A Brescia siamo all’8%, sotto la media nazionale ed anche al target europeo. Chiaro che rapportato a una popolazione scolastica che, per le superiori è di oltre 50mila studenti, in valore assoluto parliamo di numeri importanti. I tutor sono un tassello ulteriore rispetto al lavoro già intrapreso a livello provinciale per l’orientamento”.