
Studenti del Sud e del Nord presentano risultati differenti alla fine dell’anno
Milano, 8 agosto 2019 - Al secondo gradino del podio delle regioni più severe d’Italia sale lei: la Lombardia. E se complessivamente nelle scuole superiori italiane quest’anno sono aumentati i promossi (il 72,2% degli studenti rispetto al 71,1% dell’anno scorso) e diminuiti i bocciati (6,8% contro 7,4%) la regione resta fedele alla linea: 67,8% di ammessi e 7,2% di bocciati. Come l’anno scorso. Con un 25% di alunni nel limbo per “debiti” pendenti e materie da recuperare prima di poter accedere al livello successivo o essere costretto al dietrofront.
Le regioni nelle quali si registra la percentuale più alta di ragazzi che hanno superato l’anno scolastico nello scrutinio di giugno sono Puglia (79,3%), Calabria (79%) e Umbria (78,7%); quelle con meno promossi sono Sardegna (63,3%) e Lombardia (67,8%), ovvero le regioni in cui si concentrano anche le percentuali più alte di “sospesi nel giudizio”, chiamati a recuperare almeno un’insufficienza. Matematica è spesso mal comune. Un altro dato spicca in Lombardia rispetto alla media nazionale: se la maggiore percentuale di non ammessi alla classe successiva si registra in genere negli istituti professionali (10,4%), qui il vero scoglio per molti studenti è l’istituto tecnico dove dovrà ripetere l’anno il 9,9% degli studenti e un altro 29,8% passerà l’estate sui libri per cercare di saltare l’ostacolo. Rispetto ai professionali lombardi - dove i promossi sono il 73,5% e i bocciati l’8,8% - solo il 60,3% ha superato l’anno senza zavorre. Si boccia di meno - ma si boccia - nei licei: il 4,9% non è stato ammesso alla classe successiva e il 23,8% è messo alla prova. E quest’anno i professionali della Lombardia superano i licei nella percentuale di promossi: 73,5% contro 71,3%.
Dato costante che però deve fare riflettere: il primo anno delle superiori - in ogni indirizzo di studi - è il più ostico da superare in tutta Italia, con un 10,3% di non ammessi all’anno successivo. Di fronte ai dati “nudi e crudi” e alle classifiche fioccano le domande: professori troppo bacchettoni o giustamente severi? Problemi di orientamento e di scelte sbagliate al momento dell’addio alle scuole medie? Di certo, rispetto alle superiori, nelle secondarie di primo grado la situazione appare più omogenea in tutto il Paese: le bocciature sono una rarità. Il 98% è promosso e il 99,5% degli esaminati in terza media ha il diploma in pugno. Anche in Lombardia.