
Calcio (foto d'archivio)
Dopo le rilvelazioni di un “pentito” che su «Il Giorno» ha affermato che «nel calcioscommesse il marcio è peggio di prima», svelando come funziona la macchina del malaffare e l’intreccio malavita-società-giocatori, ecco la seconda puntata di questa inchiesta. Spieghiamo come funzionano le scommesse online (e quindi live), il modo più facile per guadagnare su una partita “pilotata”.
Milano, 17 febbraio 2017 - Da una parte un mercato di circa 3 miliardi di euro, con l’inarrestabile crescita di tutto il movimento, soprattutto quello riguardante l’online. Dall’altro la preoccupazione derivante dal fatto che il settore delle scommesse nel calcio non è proprio limpido, che in pochi (stra)vincono e tutti gli altri perdono. Napoli è la città italiana in cui si gioca di più (372 milioni di euro), seguita da Roma e Milano con quasi 140 milioni di euro spesi. Numeri impressionanti a dimostrazione che in Italia la filiera delle scommesse sportive non conosce la crisi economica. Ma piuttosto continua ad essere la destinazione di molti risparmi degli italiani che si ammalano di “scommesse” e finiscono per impoverirsi nel modo peggiore mentre alle loro spalle i truffatori si arricchiscono (o “ripuliscono” il denaro provente di illeciti).
La Serie A continua a essere una meta ambita per molti scommettitori. I quali destinerebbero al nostro campionato almeno 53 milioni di euro per partita, fino ad arrivare a raggiungere fatturati per 20 miliardi di euro. Ossia oltre il 2% del Pil. E i malati patologici da gioco d’azzardo in Italia sono compresi tra le 300 e le 600mila unità, con forti implicazioni sulla sottile linea della legalità visto che il settore è molto appetibile dalla criminalità organizzata. Molto è peggiorato da quando si è capito che, piuttosto che fare lunghe code in ricevitoria a rischio di vedersi bloccare la puntata per “flussi anomali di giocate”, è più comodo buttarsi sul mercato delle scommesse online. Rispetto a quella tradizionale, è infatti possibile piazzare una “puntata” mentre l’evento è ancora in corso: nel caso del calcio si può quindi provare a indovinare il risultato esatto, la quantità di gol segnati, il calciatore che segnerà la rete successiva.
Le scommesse “live” sono state introdotte in Italia nel 2005, ovvero da quando anche i bookmaker italiani hanno ricevuto la licenza Aams per inserirle nel loro palinsesto, ma il vero boom c’è stato nell’ultimo lustro sui siti stranieri, soprattutto asiatici. Sono quelli usati dai “manipolatori” delle partite e dai loro complici, dirigenti o calciatori che spesso si appoggiano a parenti e amici fidatissimi per le proprie scommesse. Il rischio di essere rintracciati è praticamente nullo. «Ricordo una serata “milanese” trascorsa con ex calciatori molto importanti per una partita a poker - racconta un “pentito” del calcioscommesse -. Uno di loro aveva vicino il computer, ossessionato dalle “giocate”: schiacciava un tasto e la puntata di 10mila euro era fatta..., quasi sempre sui campionati stranieri. Pochi minuti il gesto si ripeteva. Spesso ci prendeva, a volte esagerava e la scommessa andava a vuoto. Però si vantava di aver ricevuto delle “soffiate...”». Come funziona questo sistema che sta distruggendo non poche famiglie? Per potere puntare con le scommesse live ci si deve iscrivere a uno dei bookmaker sul web. Dopo aver risolto le pratiche burocratiche si sceglie l’evento su cui scommettere e, al momento opportuno, si piazza la “puntata”. È indispensabile fare molta attenzione all’andamento del match in tempo reale, che influenza le quote offerte e le modifica: chi è a conoscenza della “combine” sa quando intervenire, anche nel caso di partite in equilibrio, dove il risultato di parità potrebbe sembrare l’epilogo più prevedibile (con conseguente riduzione delle quote). Un evento (magari predeterminato) quale l’infortunio o l’espulsione di un giocatore chiave può portare ad una significativa variazione delle quote: la rapidità di reazione all’evento, anticipando tali cambiamenti, può quindi portare ad un aumento della vincita. Ma per tanti rischia di essere l’ennesima scommessa persa. (2 - continua)