“Lo sbarco in Lombardia”, la gaffe virale del conduttore di Uno Mattina: il video

Nell’80esimo anniversario del D-Day il lapsus del giornalista di Rai1 è stato ricondiviso da migliaia di utenti sui social

“Oggi è una giornata storica, importantissima perché 80 anni fa, proprio il 6 giugno 1944, 156mila uomini sbarcavano in Lombardia. Oggi si festeggia il D-Day”, con queste parole, il giornalista di Uno Mattina, Domenico Marocchi, si è guadagnato una giornata di popolarità sui social.

il giornalista di Uno Mattina, Domenico Marocchi, e la gaffe dello "sbarco in Lombardia"
il giornalista di Uno Mattina, Domenico Marocchi, e la gaffe dello "sbarco in Lombardia"

Il problema però è che il presentatore del programma Rai è diventato virale sui social per il suo errore: ovviamente, ottant’anni fa nessuno sbarcò in Lombardia, e il riferimento era chiaramente rivolto allo sbarco in Normandia, una delle più grandi invasioni anfibie della storia, messa in atto dalle forze alleate durante la seconda guerra mondiale. La gaffe di Marocchi ha suscitato grande ilarità sui social, dove migliaia di persone hanno ricondiviso la simpatica clip. 

Il gionralista Rai però, non è stato l’unico a scivolare sull’assonanza tra la regione del Nord Italia e quella francese: anche Monica Gasperini di “Studio Aperto” ha commesso l’errore del collega di Rai1. Anche in uesto caso il web è stato impietoso nei suoi confronti: “Ha ragione Valditara, a scuola al posto di studiare i dinosauri bisognerebbe fare lo sbarco in Lombardia”. 

Cos’è lo sbarco in Normandia 

Lo sbarco in Normandia (nome in codice operazione Neptune, parte marittima della più ampia operazione Overlord) fu una delle più grandi invasioni anfibie della storia, messa in atto dalle forze alleate (Stati Uniti, Canada, Francia e Regno Unito) durante la seconda guerra mondiale per aprire un secondo fronte in Europa, dirigersi verso la Germania nazista e allo stesso tempo alleggerire il fronte orientale, sul quale da tre anni l'Armata Rossa stava sostenendo un aspro conflitto contro i tedeschi. L'invasione iniziò nelle prime ore di martedì 6 giugno 1944 (data conosciuta come D-Day in inglese e Jour-J in francese), quando toccarono terra nella penisola del Cotentin e nella zona di Caen le truppe alleate aviotrasportate, che aprirono la strada alle forze terrestri. All'alba del 6 giugno, precedute da un imponente bombardamento aeronavale, le fanterie sbarcarono su cinque spiagge.

Le truppe sbarcate subirono la reazione nemica, che in diversi settori (soprattutto a Omaha e Juno) fu molto pesante e causò gravi perdite. Dopo essersi attestati sulle spiagge e aver violato le difese del cosiddetto Vallo Atlantico durante lo stesso D-Day, gli uomini sarebbero dovuti avanzare per dirigersi il più velocemente possibile verso obiettivi situati più in profondità (le cittadine di Carentan, Saint-Lô e Bayeux) per rafforzare la testa di ponte e minacciare le vie di rinforzo nemiche.

Successivamente avrebbe preso il via la campagna terrestre di Overlord, che diede vita alla battaglia di Normandia, in cui le armate alleate ebbero lo scopo di rafforzare ed espandere la testa di ponte nella Francia occupata, conquistare i principali porti nord-occidentali della Francia e spingersi verso l'interno fino a liberare Parigi. Da qui le forze alleate avrebbero quindi continuato la loro avanzata per spingere i tedeschi oltre la Senna, minacciando direttamente il territorio tedesco in concomitanza con l'avanzata sovietica a est, e concorrere all'invasione e sconfitta della Germania nazista.