Sassi in autostrada, dalla neonata morta nell'86 alla follia di Tortona: 30 anni di sangue

Lancio di oggetti sulle auto in corsa: un fenomeno che non si è mai fermato e che continua a fare vittime

Mariarosa Berdini (foto Vives)

Mariarosa Berdini (foto Vives)

Sono passati 26 anni da quando, la sera del 27 dicembre 1996, un enorme masso lanciato dal cavalcavia della Cavallosa, vicino a Tortona, sulla Torino-Piacenza centrò l'auto sulla quale viaggiavano Maria Letizia Berdini con il marito, sposato da 5 mesi, Lorenzo Bossini.

La donna, 31 anni, originaria di Civitanova Marche ma residente nel Bresciano, morì. Per quel gesto criminale, che scatenò poi una serie di episodi di emulazione e una sorta di psicosi da cavalcavia in tutta Italia, vennero condannati quattro ragazzi, tra i 18 e i 24 anni, di Tortona, tre fratelli e un cugino: Franco, Paolo e Alessandro Furlan e Paolo Bertocco.

Un delitto assurdo, compiuto - come disse il pm durante il processo - "per scacciare la noia non sapendo come trascorrere una serata d’inverno nel periodo natalizio". Il processo, durato 3 anni, si concluse nel luglio del 2000 con condanne di 27 anni e sei mesi per ognuno della banda: nessuno però ha scontato interamente la pena, tra rito abbreviato, indulto e buona condotta, nel 2009, dopo cioè 11 anni, hanno tutti lasciato il carcere di Ivrea.

Ma Maria Letizia Berdini non fu l'unica vittima della follia dei sassi dal cavalcavia. La prima vittima accertata infatti risale a dieci prima: il 22 aprile 1986 la piccola Maria Jlenia Landriani, di soli due mesi e mezzo di vita, morì mentre dormiva nell’auto dei genitori, colpita da un masso lungo la provinciale Milano-Lentate. 

Nel 1991 un altro incidente mortale: Domenico Fornale, 70 anni, e Rosa Perena, 69 anni, marito e moglie, persero la vita sull’autostrada del Brennero: il parabrezza della loro auto andò in frantumi dopo essere stato colpito da alcuni sassi.

Nel 1993, altre due vittime: in aprile un uomo sull'A14 nei pressi di Giovinazzo, il 29 dicembre, ancora sull'A22 morì Monica Zanotti, 25 anni, la sua auto fu colpita da un masso di 12 chili. In questo caso furono identificati tre ventenni veronesi: furono condannati a pene tra i 15 e i 16 anni di carcere.

Nonostante il grande clamore mediatico, che rimbalzò sulle testate di tutto il mondo dopo la morte di Maria Letizia Berdini nel 1996, tra il 1998 e il 2002 si registrarono lungo strade e autostrade italiane altri 8 casi, fortunatamente mai mortali. Ma il primo giugno 2002 Rosa Miscioscia, 48 anni, morì per le ferite riportate dalla caduta di un oggetto metallico dal cavalcavia lungo la Roma-Napoli. L'ultimo caso eclatante si registrò infine il 13 agosto 2005 quando lungo la Roma-Napoli nei pressi di Cassino, un masso di 40 kg portò al decesso di un uomo  e al ferimento di altre sei persone.