Covid Romania, ospedali vicini al collasso. L'Italia invia 5mila dosi di monoclonali

Record di contagi e decessi nelle ultime 24 ore dall'inizio della pandemia. Bucarest chiede ai Paesi europei di accogliere i suoi pazienti gravi

Proteste contro le restrizioni in Romania

Proteste contro le restrizioni in Romania

Bucarest - In Romania e nell'Europa dell'est si sta assistendo a un nuovo picco di infezioni, in parte per la scarsa copertura vaccinale, dovuta anche alla forte presenza mediatica di personaggi che mettono in dubbio l'efficacia dei vaccini. In Romania, in particolare, dove solo il 28,7% della popolazione ha ricevuto la vaccinazione completa, la situazione epidemiologica resta estremamente critica: nelle ultime 24 ore si sono registrati nuovi record in fatto di contagi e decessi - rispettivamente 16.743 e 442, i dati più alti in un solo giorno dall'inizio della pandemia. Il sistema ospedaliero è prossimo al collasso e in tutto il Paese non ci sono più posti liberi nelle terapie intensive, con le autorità che già nei giorni scorsi hanno lanciato l'allarme chiedendo aiuto all'Unione europea, e all'Ungheria in particolare, per garantire l'accoglienza di pazienti Covid in gravi condizioni.

Ma la richiesta di aiuto non riguarda solo la possibilità di invio di pazienti gravi. Il Paese ha bisogno di cure. L'Italia ha risposto alla richiesta di assistenza internazionale avanzata dalla Romania tramite il Meccanismo di protezione civile europeo e attraverso il coordinamento del Dipartimento della Protezione Civile sono state inviate 5.000 dosi di anticorpi monoclonali, di cui l'Italia ha buone scorte, per contribuire a fronteggiare la difficile fase che il Paese sta attraversando nel contrasto alla pandemia da Covid19. Le fiale, messe a disposizione da Regione Lombardia sono partite nel pomeriggio da Malpensa verso Bucarest.