REDAZIONE CRONACA

Pane, pasta e panettoni costeranno di più: ecco perché

Dopo l'energia e i carburanti, gli italiani avranno a che fare con nuovi rincari, questa volta a tavola

Un panificio

Milano - Come se non bastassero gli aumenti in bolletta e alla pompa di benzina, ecco che ad abbattersi sul portafogli degli italiani ci sono i rincari di pane e pasta. Che, d'altra parte, sono strettamente collegati ai primi. "I costi dell'intera filiera produttiva del  pane sono cresciuti in modo insostenibile e ora a lievitare, oltre agli impasti, saranno anche i prezzi per il consumatore" è la denuncia di qualche giorno fa dell'Unione Artigiani Milano. A spingere in alto i costi di produzione e, di conseguenza, i prezzi al consumo sono da un lato l'aumento delle materie prime, dall'altro i rincari energetici che influiranno sui costi di produzione e di trasporto.

L'incredibile rincaro delle farine, che ha raggiunto picchi dell'81%, è stato denunciato da Fiesa Assopanificatori Confesercenti. E l'associazione ha già chiesto un'indagine parlamentare. L'Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha confrontato i prezzi di alcuni prodotti alimentari tra marzo di quest'anno (periodo in cui già si registravano alcune tensioni sui costi delle materie prime) e oggi (con ulteriori aumenti dei costi delle materie prime agricole: +22% per il frumento e +79% per l'avena). I rincari che ne emergono sul versante dei prezzi al consumo sono notevoli (mediamente del +15%) e sforano la soglia del 30% nel caso della farina, del pane in cassetta e della pasta integrale".

Ma l'aumento toccherà anche il Natale, "con i panettoni che costeranno come minimo il 10% in più, se l'altro 10% che sarebbe necessario ce lo paghiamo noi", spiega il presidente di Unione Artigiani Milano Stefano Fugazza, terza generazione di una famiglia di panettieri da 110 anni attivi nel quartiere Lambrate. L'allarme, per la categoria, è già rovente: in pochi mesi le farine di qualità media sono aumentate fino all'80% ed è previsto un ulteriore balzo dal prossimo anno. Si registra una crescita vertiginosa dei prezzi di tutte le altre materie prime: burro, lieviti, olio, marmellate, cioccolato, senza parlare dei tempi di approvvigionamento e dei costi dei trasporti. Sono schizzati anche tutti i prezzi dell'energia, dal gas all'elettricità che impattano pesantemente sulle bollette per i forni.

Alla luce di questi rincari, Confesercenti ha "inviato una segnalazione all'AGCM invitandola a verificare la sussistenza di ipotesi di cartello sui prezzi dei prodotti alimentari, così come avvenuto nel 2008. Nei giorni scorsi abbiamo fatto altrettanto, invitando il Parlamento ad avviare un'indagine sugli aumenti di GPL, metano e carburanti. In una fase delicata come quella che il Paese sta attraversando è fondamentale mettere in campo ogni azione di monitoraggio e sanzione affinché il mercato non sia viziato da intollerabili fenomeni speculativi, che andrebbero ad aggravare ulteriormente i già forti rincari in atto, con forti danni alle famiglie e all'intero sistema produttivo".