
La Camera degli sposi
Mantova, 24 gennaio 2016 - Un ostacolo, una complicazione, il regno di burocrati lenti e insensibili. Per la maggior parte degli amministratori lombardi e per migliaia di privati questo sono state per decenni le soprintendenze ai beni artistici e culturali. Chi progettava un’opera pubblica o voleva mettere in piedi un’attività privata spesso le ha trovate sul proprio cammino e si è fermato davanti a ostacoli insormontabili, non sempre legati alla difesa del patrimonio culturale. Da ieri mattina un decreto del governo riserva alle soprintendenze, se non una rottamazione, un consistente ridimensionamento. Le loro funzioni saranno unificate per materia e sarà ridisegnata la loro competenza territoriale. Il ministro ai Beni culturali Dario Franceschini ha scelto il teatro-gioiello di Mantova, il Bibiena, dove era ospite assieme al presidente del Consiglio Matteo Renzi per inaugurare l’anno di Mantova capitale della cultura, per annunciare il ribaltone. Che non mancherà di suscitare molti mal di pancia.
In Lombardia le soprintendenze saranno quattro: una archeologica, per le belle arti e il paesaggio della città metropolitana di Milano con sede nel capoluogo lombardo, la seconda con le stesse funzioni ma nei territori di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese con sede sempre a Milano; una terza per Bergamo e Brescia con sede a Brescia e una quarta per Mantova, Cremona e Lodi con sede nella città dei Gonzaga. «Ci saranno polemiche - ha detto il ministro - ma era ora di cambiare: spesso ci si doveva rivolgere a enti diversi distribuiti in città diverse».
«Con questo atto - ha spiegato ancora Franceschini - il ministero viene ridisegnato a livello territoriale per rafforzare i presidi di tutela e semplificare il rapporto tra cittadini e amministrazione. Le nuove soprintendenze parleranno con voce unica a cittadini e imprese riducendo tempi e costi burocratici». La nuova articolazione territoriale, su 41 presidi in tutta Italia, tiene conto del numero di abitanti, della consistenza del patrimonio culturale e della dimensione dei territori.
di TOMMASO PAPA