Riforma Pronto soccorso in Lombardia: tempi d’attesa ridotti e riordino ruoli medici. Ecco le novità

Approvata in giunta la riforma della rete dell'emergenza-urgenza annunciata dall’assessore Guido Bertolaso. Per i pazienti meno gravi nascono due percorsi: extraospedaliero e intraospedaliero. Cosa cambia

un pronto soccorso

un pronto soccorso

Ricoveri subito per chi ne ha bisogno, tempi di permanenza limitati in pronto soccorso. E per i pazienti meno gravi, la disponibilità di un percorso extraospedaliero che coinvolge anche team di risposta rapida per cure domiciliari ad anziani e fragili. E ancora: uso strategico della telemedicina. Sono alcuni dei punti salienti del piano di riordino del Pronto soccorso in Lombardia, contenuto in una delibera varata oggi dalla Giunta regionale su proposta dell'assessore al Welfare, Guido Bertolaso. Il provvedimento - spiegano dalla Regione in una nota - si inserisce in un percorso già avviato per migliorare l'efficienza del sistema di emergenza-urgenza, "in un'ottica di gestione complessiva e unitaria del paziente, dal momento dell'evento (malore o trauma) alla dimissione”.

Riduzione attese: mai più di 8 ore

Le strutture ospedaliere, pubbliche e private, della Lombardia dovranno garantire "l'immediata accoglienza" del paziente nelle degenze e la continuità della presa in carico. Il tempo di permanenza in Pronto Soccorso non dovrà superare le 8 ore, come prevede una delibera di riordino di strutture, attività e ruoli del personale medico nell'ambito della rete emergenza urgenza ospedaliera. L'indisponibilità di posti letto nelle sezioni di degenza ospedaliere "non potrà essere giustificazione sufficiente a impedire l'immediato ricovero del paziente" da parte del medico di Pronto Soccorso.

Percorsi differenziati per i pazienti

Per i pazienti con necessità di trattamenti complessi, nelle strutture sede di DEA di I e II livello (rispettivamente 44 e 13) "dovrà infatti essere sempre prevista una Unità Operativa complessa di 'Pronto Soccorso e Medicina d'Emergenza-Urgenza', che comprenda, oltre al Pronto Soccorso, attività di Osservazione Breve Intensiva (OBI) e degenza di Medicina d'Emergenza-Urgenza. Per i pazienti meno gravi vengono invece implementati due percorsi: uno extraospedaliero, con il potenziamento della Centrale Medica Integrata, creata nel 2022, e dei team di risposta rapida medico-infermieristico per le cure domiciliari del paziente anziano e fragile, e un altro intraospedaliero con la predisposizione, in ogni DEA, di un ambulatorio specificatamente dedicato ai codici minori, gestito prioritariamente da personale aggiuntivo.

Bertolaso: “Riorganizziamo tutto il settore dell’emergenza”

"Cambiamo l'approccio - sottolinea Bertolaso - e con esso l'organizzazione di tutto il settore dell'emergenza e dell'urgenza, dal momento della chiamata al 112 o della richiesta di aiuto del paziente fino alla conclusione del percorso di assistenza. E' una riorganizzazione davvero importante che ci impegnerà per diverso tempo e che ci porterà al traguardo finale di un sistema tra i più moderni al mondo”. Nell'obiettivo di ridurre i tempi di attesa, sottolinea Bertolaso, "molti problemi possono essere risolti con la telemedicina, evitando così che i pazienti si rechino in ospedale". La specialità di Medicina di Emergenza e Urgenza, ammette l’assessore. "registra attualmente una grave carenza di professionisti e progressiva riduzione di attrattività: 40% delle borse di Specializzazione MEU non assegnate negli ultimi anni"

I numeri: nel 2022 quasi 3,5 milioni di accessi

Nel corso del 2022 sono stati quasi 3,5 milioni gli accessi di pazienti ai servizi di Pronto Soccorso della Regione Lombardia che attualmente conta 99 strutture (esclusi i Punti di Primo Intervento): 57 con Dea e 42 con solo Pronto Soccorso. Areu monitorerà gli indicatori di affollamento dei Pronto Soccorso, i modelli organizzativi del Sistema Emergenza-Urgenza integrato e il flusso dei ricoveri da Pronto soccorso.