ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Da barista a rider: "Si guadagna di più"

Andrea Michelotti assicura: "Si può arrivare a guadagnare anche duemila euro"

Il rider Andre Michelotti

Milano, 24 gennaio 2021 - Il rider che è felice di esserlo. Andrea Michelotti  ha 56 anni e fino a un anno fa faceva il barista. Non ha perso il lavoro. È lui che ha sbattuto la porta del bar quando ha scoperto che «il settore del food delivery offre più guadagni, serenità e libertà» racconta. «Nel settore delle consegne ci sono finito dopo aver accumulato tre mesi di ferie al bar che il mio principale non mi valeva pagare e che ho pertanto sfruttato. In quel periodo mi sono messo a fare il ciclofattorino per Glovo e quando ho visto quanto si poteva guadagnare ho rassegnato le dimissioni». 

Spergiura che come rider «si può arrivare a 2mila euro “puliti” al mese. Certi mesi di meno e certi mesi di più». Il tutto per otto ore al giorno che spezza in due turni (12-15.30 e 17.30-22). «Il riposo settimanale lo prendo solo quando ho voglia, come barista portavo a casa 1.500-1.600 euro sgobbando dieci ore: se non facevo caffè dovevo fare le pulizie, ordinare la cantina, o fare il ricarico. I giorni di riposo erano due al mese. Gli straordinari pagati rigorosamente in nero». E così «nell’ultimo anno sono aumentati gli italiani che si sono riciclati come rider tra disoccupati, persone in cassa integrazione anche di mezza età» afferma.

Ma non teme la guerra tra poveri: «Glovo assegna a ogni corriere un punteggio che determina chi avrà la priorità nel prenotare gli slot. Il criterio impedisce che tutti i corrieri possano accedere contemporaneamente agli slot diminuendo gli ordini. Meglio lavori, più hai un punteggio alto». Tra i clienti c’è chi fa richieste assurde, «come la consegna di due confezioni monouso di maionese da Mc Donald’s, o le cartine per sigarette. È un business che si basa molto sulla pigrizia altrui». Con i colleghi assicura che c’è fratellanza: «Ci aiutiamo a vicenda, siamo sulla stessa barca. Non è un mestiere facile ma ad oggi non mi sono pentito della scelta».