Quando si spengono i riscaldamenti in Lombardia? Le date provincia per provincia

Le temperature sono ancora rigide, ma in molti Comuni della nostra regione si avvicina il momento dello stop ai termosifoni

Termosifoni (Archivio)

Termosifoni (Archivio)

Primavera “a fari spenti”: le temperature sono ancora piuttosto rigide e almeno fino a Pasqua, in Lombardia, dovremo fare i conti con un clima quasi invernale, almeno a quanto sostenuto dagli esperti meteo. 

Eppure in molti Comuni della nostra regione è vicinissima la data dello spegnimento dei termosifoni: la Lombardia, infatti, rientra in parte nella zona E e in parte nella zona F, secondo la classificazione operata per stabilire quando accendere (e quando disattivare) caloriferi e altri impianti per il riscaldamento delle abitazioni e di altri locali.

Zona E: quando si spengono i termosifoni

Ebbene, anche se oggi a Milano – giovedì 6 aprile – al sorgere del sole il termometro faticava a raggiungere gli 8 gradi e la massima prevista è 16 gradi, lo stop ai termosifoni è previsto per domani, venerdì 7 aprile. Quando, secondo gli esperti del sito meteo.it, su Milano e su gran parte della Lombardia si abbatterà una perturbazione con piogge e termometro in discesa, con le massime che potranno arrivare “solo” a 11°. 

Tant'è: bisognerà soffrire, in attesa di un miglioramento delle condizioni climatiche, previsto per le giornate di Pasqua, quando il cielo tornerà sereno, con la possibilità che la colonnina del termometro arrivi ai 18° (domenica) e poi ai 19° (lunedì dell’Angelo).

Fascia E: quali sono i Comuni coinvolti

La gran parte dei Comuni lombardi “risiedono” in fascia E. Appartengono a quest’area le intere province di Milano, Pavia, Lodi, Cremona, Monza e Brianza. Sono divise fra Comuni in fascia E e Comuni in fascia F, invece, le province di Varese, Sondrio (tutta in fascia F), Bergamo, Brescia, Como e Lecco.

Fascia F: le regole

La zona F è quella assegnata ai Comuni montani: ebbene, data la particolare posizione di questi centri, in aree tradizionalmente più fredde, qui è applicata una sorta di “liberalismo termico”. Non c’è alcun limite prefissato, infatti, ad accensione e spegnimento dei riscaldamenti.