Francesco Giorgi, il compagno della ex vicepresidente del parlamento europeo Eva Kaili, è il primo esponente politico coinvolto nel Qatargate a capitolare. Il 35enne istruttore di vela di Abbiategrasso, già assistente di Antonio Panzeri, l'ex europarlamentare di Articolo 1 (ora sospeso), considerato il dominus del giro di tangenti, avrebbe confessato.
Davanti agli inquirenti Giorgi avrebbe rivelato di aver fatto parte di una vera e propria organizzazione utilizzata dal Marocco e dal Qatar allo scopo di interferire e condizionare gli affari europei. Il suo ruolo era quello di gestire i contanti. Lo scrive stamane il quotidiano francofono belga Le Soir. Secondo quanto scrive il giornale, Giorgi avrebbe anche indicato di sospettare che Andrea Cozzolino - l'eurodeputato del Pd per il quale ha ricoperto il ruolo di "portaborse", suo ultimo impiego a Bruxelles - e Marc Tarabella, entrambi europarlamentari del gruppo S&D, avrebbero preso soldi tramite Antonio Panzeri.
Il Marocco sarebbe coinvolto nella vicenda di sospetta corruzione attraverso il suo servizio di informazione esterna, la Dged. In base ai documento consultati - si legge ancora sul giornale - Panzeri, Cozzolino e Giorgi sarebbero stati in contatto con con la Dged e con Abderrahim Atmoun, l'ambasciatore del Marocco in Polonia. Cozzolino, al momento dell'arresto di Giorgi, si era dichiarato stupefatto.
Le dichiarazioni del premier
Sull'indagine è intervenuta anche il presidente del consiglio Giorgia Meloni, al suo arrivo al Consiglio europeo: "Lo scenario è preoccupante, le notizie che escono raccontano qualcosa che non avremmo mai immaginato e di fronte a questo tipo di cose ci deve essere una reazione, serve che si vada fino in fondo, senza fare sconti, perché ne va della credibilità dell'Ue e delle nostre nazioni: noi chiederemo che sia fatta piena luce su quello che sta accadendo".