GABRIELE MORONI
Cronaca

Per la “Setta delle bestie” chiesti quasi 230 anni di carcere

Novara, le richieste del pm nei confronti di 26 imputati (tutti milanesi o comunque lombardi) accusati di violenze sessuali aggravate e di gruppo, anche su minori

A processo ci sono 26 persone

A processo ci sono 26 persone

Novara – Quasi 230 anni di carcere. Condanna di tutti gli imputati con pene comprese tra i 7 e i 18 anni di reclusione, insieme al sequestro di tutti i beni di loro proprietà. Sono le richieste che il pubblico ministero presso la Procura della Repubblica di Novara, Silvia Baglivo, ha avanzato nei confronti dei ventisei imputati che avrebbero composto la cosiddetta Setta della bestie.

L'imputazione è quella di associazione per delinquere finalizzata a delitti contro la sfera sessuale, fra cui violenze sessuali aggravate e di gruppo, anche su minori. Per le violenze sessuali più datate è stata chiesta a prescrizione. I luoghi erano la "casina" di Cerano, nel Novarese e appartamenti a Milano, a Vigevano, a Montù Beccaria, nell'Oltrepò Pavese, a Rapallo. Tutti milanesi o lombardi gli imputati. Una quindicina abitano nella metropoli, gli altri tra l'hinterland e la provincia (Buccinasco, Cormano, Paderno Dugnano, Locate Triulzi, Senago, Legnano), Vigevano, Brezzo di Bedero (Varese), Pontirolo Nuovo (Bergamo). La tesi difensiva è sempre stata quella che si trattasse di feste e di riunioni conviviali tra persone maggiorenni e pienamente consapevoli. Le richieste sono state formulate davanti alla Corte d'Assise di Novara, al termine della lunga requisitoria del pubblico ministero, che ha ripercorso le tappe di una indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Torino e scaturita dalla denuncia di Giulia, oggi una donna di 36 anni, introdotta nel gruppo da una parente quando era una bambina di 7 anni. Gli avvocati di parte civile Silvia Calzolaro e Marco Calosso, difensori di tre vittime, si sono detti soddisfatti delle richieste di pena. Il processo riprenderà il 26 settembre.