REDAZIONE CRONACA

Varese, funerale Pietro Anastasi: amici, colleghi e tifosi per l'addio al campione

Basilica gremita per l'ultimo saluto al calciatore che si è spento a 71 anni. Bettega: è stato simbolo anni '70. Gentile: vergognoso mancato minuto di raccoglimento

Folla per l'ultimo saluto a Pietro Anastasi

Varese, 20 gennaio 2020 - Centinaia di persone a Varese per l'addio a Pietro Anastasi. Tanti vecchi amici ma anche gente comune per l'ultimo saluto. I funerali dell'ex attaccante di Juve e Inter e della Nazionale si sono tenuti al battistero di piazza San Vittore a Varese. Anastasi è scomparso venerdì a 71 anni dopo una lunga malattia. Una pioggia di applausi ha accolto l'entrata del feretro e alla cerimonia c'era anche una fetta importante del mondo del Pietro Anastasi durante un match con la Nazionale nel 1968calcio. A partire dagli ex compagni di squadra alla Juventus come Roberto Bettega, Claudio Gentile e Fabio Capello mentre a rappresentare la società bianconera, di cui Anastasi ha vestito la maglia dal 1968 al 1976, c'erano il vicepresidente Pavel Nedved e Paolo Garimberti, presidente del J-Museum. Con Anastasi ha condiviso l'esperienza in nerazzurro e in Nazionale Lele Oriali, con lui anche l'attuale ad dell'Inter, Beppe Marotta, di casa in quella Varese dove l'ex giocatore ha vissuto la parte finale della sua vita. Molti i tifosi e gli appassionati in piazza già nel primo pomeriggio con sciarpe e cappellini di Varese e Juventus, due squadre che hanno segnato la storia calcistica dell'attaccante. 

"E' stato l'uomo simbolo degli anni '70, un grande uomo"

 

Il ricordo del mondo del calcio

"Era impossibile non volergli bene, era un simbolo di tutti ed un grande amico. Voglio ricordarlo con un sorriso - ha detto Lele Oriali -. E' stato un onore poter giocare con lui e poterlo frequentare. Aveva tanti valori umani, era un grande giocatore". "E' stato il mio compagno di camera, riusciva a darmi tranquillità per affrontare una sfida dura. E' stato l'uomo simbolo degli anni '70, era un mondo diverso, non paragonabile a quello di oggi. Era un grande uomo" ha commentato Roberto Bettega suo compagno di squadra alla Juventus e in nazionale. "Il mio gol di tacco? Il cross era di Anastasi, ricordo bene - ha proseguito-. Era una persona che ti incitava e ti instradava, è stato davvero importante nella mia vita, come uomo e come amico. Niente minuto di silenzio? Non sono domande da porre me, il mio minuto di silenzio è iniziato venerdì alle 11 quando sono stato informato della sua scomparsa".

false

Il minuto di silenzio

Proprio sul mancato minuto di raccoglimento (fatto unicamente nei match di Juventus e Inter) è intervenuto Claudio Gentile, arrivando alla Basilica: "E' vergognoso che ad Anastasi non sia stato tributato un minuto di Giacinto Facchetti con Pietro Anastasi (foto Alive)raccoglimento su tutti i campi della Serie A. C'è grande amarezza". "Il valore della memoria di Pietro Anastasi è molto forte, da tifosi ci ha regalato emozioni in quell'unico Europeo vinto dall'Italia nel 1968. Anastasi ha creato la nobiltà dell'essere meridionale" ha sottolineato Beppe Marotta. "A Lecce lo abbiamo fatto - ha detto l'ad dell'Inter, arrivando alla cerimonia funebre in merito alle polemiche sul mancato minuto di raccoglimento sui campi della Serie A- come club, era un doveroso gesto di riconoscenza verso una figura di grandi valori. Per il resto mi pare sia stata una situazione contingente. La federazione lo ricorderà nei prossimi impegni delle Nazionali".

L'omaggio dei tifosi 

Terminata la funzione applausi, sciarpe e striscioni hanno salutato il feretro all'uscita dalla basilica. "Sei un grande Pietro, forza Juve", lo ha salutato un tifoso, sciarpa bianconera al collo, mentre all'interno erano presenti i gonfaloni di Juventus, Inter e Figc (che lo ha ricordato anche con una corona, "azzurro per sempre"). "Quanti applausi Sandro Mazzola (a destra) con AnastasiPietro avrà sentito nella sua carriera. Oggi ha ricevuto l'ultimo, diverso, applauso dell'amicizia del calore ma anche della vita nuova", le parole durante il rito funebre di don Giampietro Corbetta, parroco di San Vittore. "Sul dischetto dell'ultimo rigore, non hai calciato di potenza, anche perché la malattia ha affaticato il tuo fisico, ma hai tirato spiazzando l'avversario". Anastasi riposerà al cimitero di Masnago (Varese). 

Bandiere a mezz'asta in sede Figc e a Coverciano

Bandiere a mezz'asta in via Allegri, nel palazzo sede della Figc, e al centro tecnico federale di Coverciano. ''Salutiamo una leggenda del calcio italiano -è il commosso ricordo del presidente della Figc, Gabriele Gravina- un giocatore straordinario, ma soprattutto una persona di grande spessore stimata e apprezzata da tutti. Pietro Anastasi rimarrà per sempre nei cuori di tutti i tifosi azzurri per la vittoria dell'Europeo del '68, protagonista determinante della rinascita del calcio nazionale dopo anni bui''.  Anastasi ha vestito la maglia azzurra per 25 volte segnando 8 reti, una delle quali ancora indelebile nella mente degli appassionati: fu il raddoppio nella vittoriosa ripetizione della finale dell'Europeo del 1968, a Roma contro la Jugoslavia, che consegnò alla Nazionale italiana l'unico titolo continentale della sua storia.