
Ivan Perisic nel mirino (Ansa)
Il centrocampista dell'Inter Ivan Perišic ha risarcito un tifoso bresciano che aveva minacciato al termine di Inter-Sassuolo del 2018. Il calciatore ha staccato un assegno di duemila euro evitando così il processo penale che sarebbe dovuto iniziare davanti al tribunale di Milano. Il tifoso, difeso dall'avvocato Luca Broli, dopo la vicenda era stato raggiunto da un Daspo di tre anni che però il Tar annullò sottolineando invece il comportamento antisportivo di Perišic. Sul fronte penale la procura aveva chiesto l'archiviazione, ma dopo l'opposizione del legale del tifoso bresciano, il gip aveva disposto l'imputazione. Ora il processo è estinto per condotta riparatoria.
Ma veniamo ai fatti, davvero poco sportivi, di quel 12 maggio 2018, penultima di Serie A, quando l’Inter perde in casa col Sassuolo per 1-2 e mette a rischio la qualificazione in Champions League. Alcuni tifosi se la prendono con i calciatori, volano insulti dagli spalti. Perisic si ferma per rilasciare un’intervista e in quel momento avviene lo scambio di battute tra il tifoso bresciano, che lo accusa: "Pirla, vai a fare la doccia...", e il giocatore nerazzurro che ribatte "Vieni giù, vieni giù...". Basta poco e la tensione arriva alle stelle, interviene la polizia che identifica il tifoso, scatta la denuncia e parte il procedimento amministrativo da parte della Questura, che culmina con un daspo di 3 anni. Ma il tifoso non molla, e a sua volta denuncia Perisic per le minacce che sostiene di aver ricevuto ("Ti ammazzo" è la frase attribuita al calciatore). Il tifoso presenta ricorso al Tar per ottenere lo stop al Daspo e a gennaio arriva la sospensiva cautelare del provvedimento. Alla fine le parti si invertono, i giudici deplorano il comportamento di Perisic e le parole usate nei confronti del tifoso. Fino all'epilogo odierno che vede ribaltate le posizioni iniziali.