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Colico in lutto per Paride Cariboni: tradito dalla sua passione per lo sci

Domani alle 15 i funerali del giovane rampollo della dinastia di DANIELE DE SALVO

Paride Cariboni in tenuta da snowboard e in primo piano

Colico, 15 febbraio 2016 - Stava percorrendo un canalone, un tratto impegnativo, riservato solo agli sciatori esperti come lui, quando la slavina lo ha investito. Due escursionisti che lo precedevano, appena sfiorati dalla massa bianca, non si sono accorti immediatamente di quanto accaduto, credevano che anche lui fosse scampato alla valanga. Solo molto più tardi, non vedendolo più, hanno realizzato che invece ne era stato inghiottito e hanno lanciato l’allarme. Loro stessi lo hanno cercato, ma non era munito di alcun dispositivo di localizzazione, sono stati quindi i soccorritori a trovarlo, sotto nemmeno mezzo metro di neve.

Sull'incidente che sabato mattina è costato la vita a Paride Cariboni, il 34enne di Colico travolto da uno smottamento a Madesimo, i magistrati di Sondrio hanno comunque avviato un’indagine per ricostruire la dinamica della sciagura e appurare eventuali responsabilità. Per il momento si limitano a spiegare che «intorno alle 10 in località La Costa a circa 2.800 metri di altitudine, si è verificata una valanga da fronte di una cinquantina di metri che ha investito il giovane mentre stava effettuando fuoripista». Se si sia trattato di una fatalità, se sia stato lui con il suo snowboard a causare il distacco, piuttosto che altre persone non è infatti chiaro. Di certo il rischio di slavine era elevato, a livello 3, cioè “marcato”. Quando il lecchese è stato estratto dalla neve a nulla sono valse le cure né il trasferimento in elicottero all’ospedale di Bergamo, dove è stato dichiarato deceduto.

Le esequie si svolgeranno domani alle 15, nella parrocchiale del suo paese d’origine. Alle 14.30, prima della messa funebre, verrà recitato il rosario. Paride Cariboni era l’ultimo rampollo di una famiglia di imprenditori, la più nota di tutta la zona. Portava il nome del nonno, patron della società a cui si deve buona parte della Superstrada 36. Suo padre Giovanni, ex sindaco del paese si è ormai ritirato da tempo dall’attività, mentre lo zio Lorenzo, fratello del genitore, è scomparso lo scorso settembre. Lo sci era la sua grande passione che purtroppo gli si è rivelata fatale.