Omicidio di Bolzano: Benno parlerà con i pm, Ris al lavoro sulle tracce di sangue

Il giovane è accusato di aver ucciso i genitori Laura Perselli e Peter Neumair: conto alla rovescia per gli esiti delle analisi

Benno Neumair e, a destra, mamma e papà scomparsi

Benno Neumair e, a destra, mamma e papà scomparsi

Benno Neumair parlerà con i magistrati. L'insegnante di matematica alle medie, in carcere dalla fine di gennaio con l'accusa di aver ucciso entrambi i genitori, Laura Perselli e Peter Neumair, scomparsi il 4 gennaio, non ha ancora parlato con i pm che stanno seguendo il caso, Igor Secco e Federica Jovene. Ora potrebbe essere arrivato il momento di rompere il silenzio. Attraverso i suoi avvocati, infatti, il giovane appassionato di fitness, ha fatto sapere di essere disposto a essere interrogato, in modo da fornire la sua versione dei fatti.

I Ris al lavoro sulle tracce trovate in casa

Fino a oggi Benno, pur non parlando mai in via "ufficiale" con i magistrati, si è sempre dichiarato innocente. Lo ha fatto al momento dell'arresto. Lo ha fatto dalla sua cella d'isolamento, nei colloqui con gli avvocati. "Non c'entro niente con la morte dei miei genitori", questa la sua posizione che adesso si troverà ad argomentare davanti agli inquirenti. Oppure a modificare. Episodio che rappresenterebbe una svolta - forse definitiva - nel caso. Al momento non si conosce la data dell'interrogatorio. Che, comunque, dovrebbe arrivare prima della fine del mese, momento in cui lo specialista incaricato dai pm di verificare la memoria dei dispositivi elettronici in uso a Benno - il telefonino, il pc e alcune chiavette Usb - depositerà la sua consulenza. E, sopratutto, prima della metà di aprile, quando arriveranno i risultati delle analisi dei carabinieri del Ris sui reperti isolati all'interno della villa dei Neumair in via Castel Roncolo, quello che per i pm è il luogo dove Benno ha ucciso prima il padre e, successivamente, la madre, rientrata dopo aver trascorso parte del pomeriggio dalla nonna di Benno. Fra le tracce ci sono alcune macchie di sangue: se venisse accertato che appartengono a Laura e Peter (o anche a uno solo dei due) la posizione del giovane indagato si farebbe davvero pesante. A quel punto i pm potrebbero chiedere un processo con il rito immediato, da celebrarsi davanti alla Corte d'Assise nel prossimo autunno.  

I reperti sequestrati

Nel frattempo il fiume Adige, che ha restituito il corpo di Laura Perselli ma non quello di Peter Neumair, ha consegnato agli investigatori altro materiale che potrebbe rivelarsi utile. Una coperta, una chiave inglese, uno smartphone e un moschettone per arrampicate (Laura e Peter erano grandi appassionati di escursioni in montagna) sono al momento al vaglio degli inquirenti. Così come la bottiglia di acqua ossigenata che era stata trovata nell'auto dei Neumair, una Volvo V70 che secondo l'accusa Benno avrebbe utilizzato per trasportare i cadaveri e gettarli nel fiume. Ci sono poi tutti gli abiti che Benno ha lasciato a lavare nell'abitazione della ragazza con la quale trascorse la notte dell'ultimo giorno in cui i suoi genitori furono trovati vivi. Si tratta, come riportato dalla trasmissione Chi l'ha visto?, di un paio di jeans, di una felpa grigia di marca Zara, di un maglione grigio, di una maglia rosso, di due t-shirt (una con il logo Realgymnasium Bozen) e un paio di calzini beige.