Novara, la siccità colpisce la culla delle risaie: i contadini invocano la Madonna

Tra poche settimane c’è la semina, ma fiumi e laghi sono a secco. L’anno scorso gli agricoltori persero il 70 per cento del raccolto e ora temono il peggio

La Madonna delle Risaie, di Katherine Bottellini e Gianluca De Cosmo

La Madonna delle Risaie, di Katherine Bottellini e Gianluca De Cosmo

Come si faceva un tempo, la disperazione dei contadini colpiti dalla siccità si rivolge al cielo. E così gli agricoltori della pianura di Novara, culla delle risaie, pregano la Madonna per un po’ di pioggia. D’altronde, l’Italia sta affrontando una delle peggiori carenze idriche di sempre: laghi e fiumi sono in secca, c’è poca neve sulle montagne e l’estate si preannuncia disastrosa.

Per scongiurare il peggio, martedì gli abitanti delle cittadine di Vespolate e Borgolavezzaro hanno portato in processione la reliquia della Madonna del Sangue di Re, che per l’occasione è scesa fino alle risaie. Il corteo sacro ha percorso la strada sterrata che, passando in mezzo alla campagna, collega i due paesi lungo un tragitto di quattro chilometri.

La zona della bassa Novarese è da sempre la culla della risicoltura e qui, l’anno scorso, la mancanza d’acqua ha distrutto il 70 per cento dei raccolti, con migliaia di ettari rimasti improduttivi. Secondo le previsioni, la primavera e l’estate in arrivo saranno ancora più secche rispetto al 2022.

In attesa di soluzioni che garantiscano la tradizionale portata del reticolo di canali irrigui, gli agricoltori guardano al cielo e si rivolgono alla Madonna. A guidare la processione, c’era il parroco di Borgolavezzaro don Gianfranco Regalli e il sindaco del paese Renato Padoan. Nelle prossime settimane nella Bassa si comincia la semina, ma le previsioni meteo lasciano poco spazio all'ottimismo. Che il ciel ci aiuti.