Lavoro e nidi gratis, due misure concrete

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Milano, 4 giugno 2017 - 

Gentile presidente, sono un uomo di 51 anni, se posso ancora descrivermi uomo. Perché quando una persona perde lavoro, perde la dignità e il controllo della sua piccola mente. La Repubblica italiana è basata sul lavoro, per chi c’è la. Osvaldo

Gentile Osvaldo, Regione Lombardia ha molto a cuore le persone che hanno perso un lavoro e che faticano a trovarne un altro, visti i gravi tempi di crisi. Per questo ha creato l’iniziativa Dote Unica Lavoro. Attraverso questa iniziativa si può trovare un nuovo lavoro, o frequentare un corso di formazione per la riqualificazione professionale e avviare un percorso per intraprendere l’attività autonoma. Tra chi può accedervi vi sono i disoccupati, residenti o domiciliati in Regione Lombardia, dai 30 anni compiuti di età, indipendentemente dalla categoria professionale posseduta prima della perdita del lavoro. Sono compresi – ove applicabile – i dirigenti, i soggetti in mobilità in deroga alla normativa vigente o che abbiano presentato domanda all’Inps; gli iscritti o coloro che sono in attesa d’iscrizione nelle liste di mobilità ordinaria ex legge 223/91; gli iscritti nelle liste di mobilità ordinaria ex legge 236/93, licenziati al 30.12.2012, nonché i lavoratori sospesi da aziende ubicate in Lombardia e percettori di cassa integrazione guadagni in deroga alla normativa vigente (CIGD) o cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS). Si può accedere alla Dote Unica Lavoro in ogni periodo dell’anno. Chi rientra in una delle categorie previste, per attivare la Dote Unica Lavoro deve rivolgersi ad un operatore pubblico o privato accreditato con Regione Lombardia per l’erogazione di servizi al lavoro. Gli uffici regionali del territorio danno le informazioni utili per accedere a questo servizio.

Buongiorno, le scrivo perché vorrei capire se quest’anno il contributo della Regione viene dato direttamente alle famiglie nel caso in cui il Comune non abbia aderito alla Convenzione con il nido abilitato di un Comune vicino. In pratica mi ritrovo a non avere né l’aiuto del Comune né della Regione, e volevo capire se questa cosa da quest’anno sarà diversa in modo da poter usufruire quantomeno del beneficio del contributo della Regione, visto che il mio Comune non mi dà alcun contributo. Alice Cattaneo

Gentile Alice, come ho già scritto su questo giornale rispondendo a una lettera analoga, voglio informala che Regione Lombardia ha previsto nella programmazione dell’iniziativa il riconoscimento del beneficio anche ai bambini che frequentano nidi fuori dal Comune di residenza. È possibile infatti usufruire della misura «Nidi Gratis» se il beneficiario è in possesso dei requisiti e l’asilo fuori dal Comune di residenza ha una forma di convenzionamento con il Comune di provenienza. Oppure, pur non avendo forme di convenzionamento con il Comune di provenienza, applica anche ai non residenti una tariffa agevolata collegata all’Isee. I nostri uffici sono a disposizione per fornire ogni chiarimento anche all’Ente Locale dove risiede. Come lei sicuramente saprà, dopo gli ottimi risultati ottenuti abbiamo deciso di riconfermare la misura «Nidi gratis» da settembre 2017 a luglio 2018. Per questa iniziativa sono stati stanziati circa 32 milioni di euro, hanno aderito tutti i capoluoghi di provincia e le città più importanti. Si va così a coprire il 70 per cento della popolazione, con circa 13 mila famiglie beneficiarie. La sperimentazione ha suscitato notevole interesse da parte dei Comuni, tanto che numerose amministrazioni hanno provveduto ad adeguare i propri regolamenti e a definire nuove convenzioni secondo i criteri previsti dalla misura «Nidi gratis». Abbiamo deciso di aprire una nuova finestra di adesione, allo scopo di coprire ulteriormente il territorio e ampliare la platea dei beneficiari.

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