
Muggiò (Monza Brianza), 3 ottobre 2023 – Nel novembre del 2016 è morto dopo essere inciampato nelle radici di uno dei tigli secolari di via Casati che emergevano dal marciapiede ed essere caduto picchiando la testa sull'asfalto.
Una tragedia di cui ora sono accusati due architetti allora funzionari in servizio al Comune di Muggiò, che si ritrovano imputati di concorso in omicidio colposo in un processo ancora in corso a 7 anni dal fatto davanti al Tribunale di Monza.
Il decesso
Per salvare dopo il ruzzolone Umberto P., 65enne di Muggiò, non erano bastati due interventi chirurgici effettuati per ridurre l'ematoma cerebrale. L'uomo era deceduto nella Terapia Intensiva del reparto di Neurochirurgia dell'ospedale San Gerardo di Monza. I suoi familiari non sono costituiti parti civili perché hanno già ottenuto un risarcimento dei danni. Ora M. L., 56enne di Desio e C. C., 61 anni di Monza, si ritrovano alla sbarra in un un processo in cui è contestata loro una presunta mancata manutenzione del marciapiede dove, secondo l'accusa, soprattutto in autunno quando è avvenuto l'incidente fatale, il pericoloso percorso ad ostacoli era nascosto dal manto di foglie cadute dagli alberi.
Le contestazioni
Nel 2016 l'architetto M. L. era responsabile dell'Area opere pubbliche, patrimonio e qualità del verde al Comune di Muggiò, mentre la collega C.C. era responsabile dell'Area manutenzioni, servizi di rete e qualità ambientale all'Ufficio tecnico.
Secondo l'accusa la "generale situazione di pericolo" di quel marciapiede "era nota agli uffici del Comune di Muggiò almeno dal 14/01/2015, data di una relazione tecnica inviata da un geometra all'allora responsabile dell'Area Tecnico Manutentiva" e anche "oggetto di segnalazione di privati cittadini".
La difesa degli imputati ha chiesto di sentire l'allora assessore alla partita sostenendo che quel tratto di marciapiede non era mai stato segnalato come pericoloso e non rientrava nei progetti di intervento della Giunta. Si torna in aula il 25 ottobre.