Tragedia del Mottarone, la cabina della funivia sarà rimossa entro il 15 ottobre

Una decisione dei periti e legali nel confronto di oggi in tribunale a Verbania. La testa fusa rimasta infilzata in un albero sarà invece eliminata il 13 settembre

Periti al lavoro intorno alla funivia precipitata

Periti al lavoro intorno alla funivia precipitata

Stresa (VB) -  La cabina della funivia del Mottarone, quella che precipitò il 23 maggio scorso provocando la morte di 14 persone, sarà rimossa entro il 15 ottobre. A oltre tre mesi dal terribile incidente si è riunito questa mattina al Tribunale di Verbania il collegio dei periti a cui il gip Elena Ceriotti ha conferito l'incarico di accertare le cause "prossime  eremoto" della tragedia. Si è inoltre deciso che la testa fusa rimasta infilzata in un albero nel teatro dello schianto, lungo le pendici della montagna, sarà rimossa dai vigili del fuoco lunedì 13 settembre.

La causa della tragedia?

"Perché la fune si è spezzata?". E' una delle domande più importanti poste dal Gip Elena Ceriotti:  Nella riunione – convocata nell'aula B del Tribunale di Verbania – gli esperti si sono confrontati sugli esiti dei diversi sopralluoghi, ma le conclusioni dei periti dovranno arrivare per il 16 dicembre, data in cui è già fissata l'udienza per discutere le relazioni finali. Continuano anche i lavori del gruppo di tecnici informatici sulla cosiddetta “scatola nera” della funivia che è stata prelevata nella stazione intermedia all’Alpino la scorsa settimana. Serviranno comunque almeno tre mesi per conoscere i dati contenuti nel software che dovrebbe aver registrato le anomalie dell'impianto. Commentando le decisioni assunte al termine del summit,l'avvocato Paolo Corti, legale dei dirigenti della Leitner (la societa' che si occupava della manutenzione della funivia) ha sottolineato che "il problema di fondo e' sempre lo stesso: le funi si possono spezzare, e per questo motivo la normativa prevede che ci siano dei freni. I freni purtroppo erano stati manomessi e quindi questo disastro". "Se non ci fosse stata quella manomissione maledetta - ha aggiunto - non saremmo qui a discutere di quello che e' accaduto". L'avvocato Corti ha anche spiegato che "la fune sara' tagliata per una quindicina di metri e portata via per gli esami di laboratorio".

​Azione disciplinare per i giudici di Verbania

Intanto, i giudici di Verbania che si sono occupati della strage della funivia del Mottarone finiscono sotto accusa. La Procura generale della Cassazione ha comunicato l'azione disciplinare a Luigi Montefusco, presidente del tribunale, e Donatella Banci, giudice che aveva sconfessato la Procura sul fermo dei tre indagati. Al centro della contestazione, la violazione delle regole tabellari, cioè delle norme sull'organizzazione degli uffici giudiziari e la distribuzione dei fascicoli ai singoli giudici secondo criteri predeterminati. Violazione che è fonte di responsabilità disciplinare in quanto lesiva del principio costituzionale del giudice precostituito per legge, e che era stata riscontrata anche dal plenum del Csm. A fine luglio l'assemblea di Palazzo dei marescialli aveva infatti approvato una delibera con cui, proprio da questo punto di vista, bocciava sia la revoca del fascicolo a Banci disposta da Montefusco sia l'atto con cui in precedenza la magistrata si era autoassegnata anche l'incidente probatorio.