"Moda, lingue e comunicazione. Così a Busto creiamo i manager del futuro"

Il Liceo del Made in Italy, un progetto innovativo che formerà gli imprenditori del futuro nei settori chiave dell'economia italiana, sarà avviato da Acof-Istituti Olga Fiorini di Busto Arsizio. Il liceo avrà un'impaginazione prevalentemente economico-giuridica, con un'attenzione particolare alla comunicazione e allo studio di due lingue straniere. Saranno valorizzati settori come moda, enogastronomia, cultura-turismo, tecnologia e design. La collaborazione con aziende del territorio e l'approfondimento delle dinamiche del marchio Made in Italy all'estero saranno fondamentali. L'obiettivo è offrire agli studenti una formazione completa e competenze indispensabili per la futura classe dirigente.

BUSTO ARSIZIO (Varese)

È un’assoluta novità il Liceo del Made in Italy, in Lombardia saranno 12, tra cui il corso quinquennale che sarà avviato da Acof-Istituti Olga Fiorini di Busto Arsizio, un’eccellenza formativa nel territorio. Ne parla Mauro Ghisellini, direttore di Acof.

Perché il liceo del Made in Italy?

"L’innovazione appartiene al patrimonio genetico delle nostre scuole, come dimostra la storia degli istituti Fiorini e Pantani e la varietà della sua proposta formativa. In passato abbiamo già fatto da apripista per i percorsi con indirizzo sportivo, liceo e professionale, e quelli quadriennali. Nel caso del nuovo liceo del Made in Italy, in particolare, ci sembra che la proposta ministeriale si adatti al completamento della nostra offerta formativa, nella quale già compaiono indirizzi che si occupano, pur da una prospettiva più fattuale, di alcuni dei settori tipici del Made in Italy. La possibilità di formare gli imprenditori di domani nei settori che rappresentano la spina dorsale della nostra economia è un’occasione da non perdere".

Quali saranno le caratteristiche più importanti?

"L’impostazione sarà prevalentemente economico-giuridica, ma aggiungeremo una coloritura sulla comunicazione, che, visto l’ambizioso profilo delle figure professionali che si intendono formare, ci sembra irrinunciabile, nell’ottica della promozione e dello sviluppo del marchio Made in Italy. Altre caratteristiche saranno lo studio di due lingue straniere , così come il superamento delle tradizionali barriere tra materie umanistiche e discipline scientifico tecnologiche, nell’intento di offrire una preparazione a 360° ai futuri manager".

Quali settori del Made in Italy saranno maggiormente valorizzati?

"Nei documenti ministeriali sono indicati tre pilastri del Made in Italy: Moda, enogastronomia e cultura-tusimo, senza però dimenticare le altre aree, ad esempio il comparto tecnologico e del design. Il nostro progetto farà riferimento in primis alle eccellenze del territorio, anche per sfruttare la rete di contatti con il mondo produttivo e delle associazioni di categoria già consolidata nel tempo".

Ci saranno collaborazioni con aziende del territorio?

"La collaborazione con le realtà del territorio sarà fondamentale per offrire agli studenti occasioni formative di alto livello e facile accesso. È nella nostra tradizione collaborare con eccellenze del territorio legate al Made in Italy, come Dolce & Gabbana, Herno, Grassi, solo per citarne alcune. Lo sguardo dovrà spingersi anche oltre il territorio e i confini del nostro Stato, essendo il Made in Italy un brand che trova la sua realizzazione nell’export. Sarà dunque necessario approfondire e studiare i meccanismi attraverso i quali si è creato il marchio Made in Italy, all’estero; le ragioni della sua affermazione e le nuove possibilità di espansione".

Con l’Open day, il 3 febbraio, sarà presentato il nuovo Liceo, cosa racconterete ai ragazzi?

"Uno studente potrà trovare attrattivo in questo percorso, oltre alla possibilità di acquisire le competenze specifiche, gli aspetti legati alla comunicazione, ai new media, che sono strumenti irrinunciabili per la promozione di qualsiasi prodotto".

Qual è il suo auspicio per questo nuovo percorso?

"Che gli studenti e le loro famiglie possano cogliere il valore aggiunto di questo percorso e l’importanza per i ragazzi di acquisire competenze indispensabili alla formazione della futura classe dirigente. Nel contempo auspichiamo che il territorio voglia credere in questa nuova proposta, fornendole l’indispensabile supporto. Ma a questo stiamo già lavorando".