
La pagina de Il Giorno che riporta la notizia della gambizzazione di Tedeschi
Milano, 10 agosto 2021 - Avrebbe compiuto 91 anni domani. Ma Nadir Tedeschi si è spento due giorni prima, piegato da "un’aggressiva malattia", fanno sapere i familiari. Lascia i figli Francesca, Stefano e Alessandra e i nipoti Alessandro, Lapo e Rachele. Nato a Badia Polesine (Rovigo) e residente a Trezzano sul Naviglio, Tedeschi è stato dirigente Olivetti, segretario milanese della Dc e a lungo parlamentare. L’1 aprile 1980 fu gambizzato con altre tre persone dai brigatisti della Colonna Walter Alasia, nell’incursione nella sede della Democrazia Cristiana in via Mottarone, a Milano. Nel 2010 per lui è arrivata la Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica come vittima del terrorismo. La figlia Francesca lo filmò dopo la cerimonia della consegna e suo padre scandì: "Il terrorismo era umiliante per chi lo subiva. Soprattutto il rito della gambizzazione veniva recepito dalle vittime come un atto di umiliazione". Anche gli amici Eros Robbiani, Antonio Iosa ed Emilio De Buono erano stati feriti dai terroristi l’1 aprile di 41 anni fa dopo essere stati messi contro il muro. Iosa, morto il 29 agosto 2019 a 86 anni, ex presidente dell’Associazione italiana vittime del terrorismo, subì 34 interventi per evitare l’amputazione. «Con la scomparsa di Nadir – scrive Christian Iosa, figlio di Antonio– se ne va l’ultimo testimone di quell’1 aprile che sconvolse le nostre vite. Il legame tra lui e mio padre divenne indelebile dopo quel maledetto attentato: un gesto che ha causato guai fisici ma forse ancor più morali. “La vittima - diceva Tedeschi - viene attaccata da gente mascherata e armata senza potersi difendere e condannata in partenza”. Ma ha saputo reagire da eroe: tornando a lavorare con il suo modo concreto e onesto di far politica". Componente della sinistra democristiana, fu eletto alla Camera nel 1976 divenendo correlatore della legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale. Rieletto nel 1983, rimase deputato fino al 1987. Poi proseguì la sua attività sia come consigliere comunale di Trezzano,sia sul fronte della formazione professionale. Ha pubblicato il libro “Dialogo sull’Italia degli anni di piombo. Intervista sul terrorismo”. A gennaio 2019 era stato al Corvetto "e tenne banco per più di un’ora– ricorda il presidente del Municipio 4 Paolo Guido Bassi – Credeva in una politica di ‘base’, che si potesse sviluppare anche nei contesti più complicati". E il sindaco di Trezzano, Fabio Bottero: "È un giorno molto triste: Nadir è da sempre un importante punto di riferimento". Funerali domani alle 11 nella Parrocchia di San Lorenzo a Trezzano.