GIULIA BONEZZI
Cronaca

Medici di famiglia in Lombardia, appena 399 candidati per 1.349 posti vacanti. E non è il dato peggiore

Il bando di luglio per gli ambiti carenti in tutte le province: peggio dell’anno scorso ma tre volte gli aspiranti di luglio 2022. Va meglio per i pediatri: si sono presentati in 6 per nove camici

Visita dal medico di base

Milano – Alle 16 di martedì 16 luglio erano arrivate 399 candidature al bando per gli ambiti carenti di medico di base in Lombardia. Più altre sei per i posti vacanti da pediatra di libera scelta, che erano però in tutto 9, due nel Mantovano e il resto in montagna (tre in Valcamonica e quattro tra Bormio, Livigno e l’Alto Lario).

Di Mmg (medici di medicina generale), alla seconda apertura del bando che viene pubblicato ogni anno a marzo, se ne cercavano invece 1.349: un candidato per meno del 30% dei posti (29,6%), in teoria perché gli aspiranti possono indicare più preferenze e non tutti accettano l’incarico poi proposto dalle Asst, alle quali è passata (dalle Ats) la gestione delle cure primarie. E però se l’ormai tradizionale “caccia estiva“, aperta a tutti ma tempisticamente diretta ai nuovi Mmg appena usciti dal corso triennale di formazione post-laurea, non è andata bene come l’anno scorso, quando alla chiamata di luglio risposero in 482 (di cui 400 ancora in formazione) per 1.140 incarichi vacanti, è andata sicuramente meglio rispetto alla prima apertura del bando lo scorso marzo, quando per 1.435 posti si son trovati, alla fine, meno di cento dottori.

Gli ambiti carenti, va detto, vengono conteggiati basandosi su un optimum di 1.300 pazienti per dottore, mentre con le ultime norme introdotte dalla Regione ormai anche chi frequenta il corso post-laurea può raggiungere, l’ultimo anno, il massimale di 1.500 assistiti (oltre ad averne fino a mille già dal primo), e chi è già formato può essere autorizzato ad arrivare a 1.800. Secondo un’analisi della Fondazione Gimbe in Lombardia il 71% dei medici di base avrebbe più di 1.500 pazienti, con una media (a inizio 2023) di 1.528 pro capite. Scene dalla desertificazione della medicina territoriale, in corso in tutto il Paese e accelerata nel post-Covid: a luglio 2021 in Lombardia si cercavano 786 medici di base, tre anni dopo sono quasi il doppio. Così distribuiti: 159 camici vuoti a Milano città e altri 359 nell’hinterland per un totale di 518; trentuno nel Lodigiano; 140 sommando le tre Asst della provincia di Brescia e 62 nella Bergamasca, più altri 15 posti vuoti all’Asst della Valcamonica che però ricade sotto l’Ats della Montagna insieme all’Asst Valtellina Alto Lario, che di dottori ne cerca altri 32; 114 medici mancanti tra Brianza e Lecco e altri 228 sommando le Asst Lariana, Sette Laghi e Valle Olona nelle province di Como e Varese; 62 in provincia di Cremona e 79 nel Mantovano; 68 solo nel Pavese.

D’altra parte, la carica dei corsisti che aveva risollevato - sempre tenuto conto del difficilissimo contesto - il bando di luglio 2023 non s’è esaurita: a luglio 2022 in tutta la regione arrivarono appena 103 candidature, un terzo di quelle dell’ultima tornata. All’epoca si cercavano 939 dottori, ma l’aumento di bando in bando dei vuoti da riempire è inesorabile come il pensionamento delle prime generazioni di medici di base, che prosegue: tra quest’anno e il prossimo in Lombardia raggiungeranno il limite di settant’anni (recentemente alzato di due, ma solo su base volontaria) 592 dottori, più di uno su dieci dei 5.556 attualmente in servizio. Per rincorrere quest’esodo, Stato e Regioni hanno progressivamente incrementato le borse di studio per il corso in medicina generale negli ultimi anni: per il prossimo triennio, 2024-2027, in Lombardia ce ne saranno 505. Ma dall’ultimo corso è arrivato un pessimo segnale: dei 416 posti disponibili, ben cento sono rimasti vuoti.