
Dai vaccini ai cronici. Trenta medici di famiglia pronti a farsi carico dei malati più fragili
Dai vaccini ai cronici, 30 medici di famiglia nell’Adda-Martesana sono pronti a prendersi in carico i malati più fragili. In prima linea, Iniziativa medica lombarda (Iml), la cooperativa di camici bianchi che vaccinò negli hub del territorio durante la pandemia. Fiorenzo Corti, dottore a Masate e vicesegretario nazionale di Fimmg, il sindacato di categoria, non ha dubbi: "È una svolta che accorcerà le lista d’attesa. Abbiamo accolto con favore le nuove indicazioni regionali sui cronici e siamo pronti".
Nell’Est Milano sono 60mila gli iscritti coperti potenzialmente, 2mila a testa per ciascun camice bianco disponibile a portare avanti il nuovo compito. Il cambiamento è tutto nel ruolo della cooperativa: sarà il suo centro servizi a fissare i controlli periodici e a verificare anche che esami e visite siano effettivamente state portate a termine. Doppio beneficio, dunque, per il paziente e per l’organizzazione che vedrà sparire dalle code i più deboli, "secondo le statistiche il 30% del bacino di utenza", nell’Asst allargata a Melegnano su 630mila abitanti, 189mila persone da incanalare nella nuova corsia, "slegata dalle priorità in ricetta e dedicata a visite ed esami programmati". Solo che a prendere gli appuntamenti sarà la coop sollevando assistiti e famiglie dall’incombenza. "Tutto questo significa potenziare la medicina di base - sottolinea Corti - e sgravare la categoria da quei compiti burocratici che fin qui hanno tolto tempo alla cura vera e propria. Con questo sistema alle scartoffie penserà la segreteria". Ma come funziona? Il dottore propone un piano di assistenza personalizzato, Iml fisserà gli accertamenti e ne verificherà il rispetto. Il vecchio sistema, invece, prevedeva che anche le Asst si occupassero di questi malati "mancava così una figura di sintesi che adesso è il medico di famiglia".
Un mutamento che per Fimmg farà la differenza, "con ricadute positive per tutti". Finora in Lombardia sono stati presi in carico 300mila pazienti su 3 milioni di cronici, "numeri destinati a cambiare con il nuovo corso. Fra tutti i territori la Martesana è fra i più virtuosi da questo punto di vista. Partiamo avvantaggiati". E non è la sola novità, "presto anche la telemedicina rientrerà nelle abitudini della gente".