Maturità per 64mila, in Lombardia oltre duemila non ammessi

Fuori all’ultimo miglio il 3,5% degli studenti, come lo scorso anno. Ma il numero non comprende chi ha deciso di abbandonare gli studi

Esame di maturità

Esame di maturità

Milano - ​Dopo due annate senza scritti, ma con l’orale "rafforzato", 64.379 studenti oggi saranno alle prese con i fogli protocollo e i dizionari per la classica prima prova, il tema; 2.354 compagni si sono fermati all’ultimo miglio. Almeno sulla carta.

Perché tra i non ammessi c’è chi ha accumulato assenze su assenze: si è auto-escluso. Un dato in linea con lo scorso anno quando - dopo la “sanatoria“ della prima maturità in tempi di Covid - il 3,5% dei ragazzi di quinta si era fermato al via. Dato che però andrà analizzato bene, a bocce ferme, per capire quanto incida il fenomeno dell’abbandono scolastico anche fra quanti sono a un passo dal diploma. Più alta la percentuale dei non ammessi a Milano e provincia: 19.609 i maturandi, 856 i ragazzi che dovranno ripartire dalla quinta (il 4% oggi mancherà). Ci sono però nove anticipatari per merito, che tenteranno di raggiungere il traguardo un anno prima, e 946 candidati esterni.

Il numero di ammessi in Lombardia è in linea col dato nazionale: ha ottenuto l’ammissione il 96,2% in Italia, il 96,5% in regione. La percentuale più alta di non ammessi è in Sardegna (l’8,3%, segue la Liguria al 5,5%). Si distingue il Veneto dove solo il 2,8% dei candidati di quinta si ferma alla vigilia degli esami. La macchina della maturità è ormai avviata per 1.875 commissioni lombarde. Le nomine si sono chiuse il 15 giugno, con non poche fatiche visto che il numero di presidenti-volontari non era sufficiente a coprire le necessità. A Milano, su 599 presidenze, sono state nominate pure 40 doppie presidenze: i presidenti hanno quattro classi anziché due. Per evitare di chiudere gli esami a fine luglio - creando difficoltà soprattutto agli studenti in partenza per università oltre confine - in alcuni casi (per le classi più numerose) si è studiato un doppio turno.

Intanto gli uffici lavorano no-stop per un altro tema classico, aggravato dai contagi da Covid-19, non ancora archiviati: le sostituzioni last minute dei presidenti (55 ad oggi a Milano, solo tra i presidenti, a volte all’interno della stessa commissione). Si entra nel vivo questa mattina con l’unica prova veramente nazionale e identica da Nord a Sud: sette le tracce che i candidati troveranno nella busta. Domani la seconda prova scritta quest’anno diversa non solo in base all’indirizzo di studio ma da commissione a commissione.

Variabile che ha creato non pochi mal di pancia ai docenti al termine dell’assemblea plenaria di lunedì. È vero che i singoli istituti potranno tenere conto così "di quanto effettivamente svolto dai ragazzi durante l’anno scolastico, anche in considerazione dell’emergenza pandemica", come ricorda il ministero, ma c’è chi teme - anche all’interno della stessa scuola - da un lato commissioni troppo morbide e dall’altro commissioni rigorose, che terranno gli argomenti in cassaforte fino al mattino.