Maturità 2022, le nuove regole. Due scritti: italiano e seconda prova, addio alla tesina

Esame di Stato al via il 22 giugno. Da valutare la modalità dell'orale: potrebbe svolgersi online. Il ministro Bianchi: "Progressivo ritorno alla normalità". Studenti infuriati: "Così non ci stiamo"

Esame di maturità

Esame di maturità

Roma, 31 gennaio 2022 - Svelata la maturità 2022. Ci saranno due scritti all'esame di Stato: secondo quando si apprende, saranno l'italiano e una seconda prova. Lo ha deciso il ministero dell'Istruzione, che lo sta comunicando in una informativa ai sindacati di settore. 

In attesa che venga pubblicata, entro oggi, l'ordinanza del ministro Bianchi sull'Esame di Stato, la rivista specializzata La Tecnica della scuola spiega che l'esame si aprirà il 22 giugno in presenza con la prova di italiano: a disposizione degli studenti sette tracce di tre diversi tipi.

Il giorno dopo la disciplina di indirizzo scelta dalle commissioni d'esame. Il colloquio verterà su materiale scelto dai docenti: tra le materie d'esame anche Educazione civica e Alternanza scuola-lavoro. Non ci dovrebbe essere più la tesina. Da valutare anche le modalità dell'orale che potrebbe essere svolto anche online.

"Le scelte di oggi rientrano nel percorso di progressivo ritorno alla normalità che stiamo realizzando". Lo sottolinea il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi sulla maturità 2022. "Non siamo ancora fuori dalla pandemia, ma già quest'anno, grazie ai vaccini e alle misure di sicurezza decise dal governo, abbiamo garantito una maggiore continuità della scuola in presenza, fin dal primo giorno. Abbiamo tenuto conto, come era giusto fare, degli ultimi due anni vissuti dai nostri ragazzi. Per questo, ad esempio, nel secondo ciclo, affidiamo la seconda prova scritta alle commissioni interne, che conoscono i percorsi personali degli studenti. Dobbiamo rimetterci in cammino verso la normalità e guardare al futuro, lavorare alla scuola che vogliamo costruire insieme", conclude Bianchi.

Le novità sono state accolte con rabbia dagli studenti: "Non si tiene conto degli ultimi tre anni, penalizzati da un esame senza senso. Così non ci stiamo: se Ministero non ci convoca non possiamo evitare di mobilitarci". È la reazione della Rete degli Studenti dopo la pubblicazione delle nuove regole per l'esame di Stato. "Siamo sconcertati da questa proposta - spiega Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete degli Studenti  -, il Ministero non convoca le associazioni studentesche da mesi. Ci aspettavamo, però, che venissero comunque prese in considerazione le nostre proposte e le richieste di una comunità larga e responsabile. Non siamo dei nullafacenti, ma abbiamo seri dubbi che il percorso formativo di uno studente si valuti in base a questa proposta di esame di Stato. Vorremmo che ci si concentrasse sul percorso personale di ogni studente, non su capacità acritiche. Gli scritti, specialmente la seconda prova, mettono in difficoltà chi ha vissuto la scuola a singhiozzo come negli ultimi tre anni".