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Luca volato in cielo, Voghera sconvolta per la tragedia del bimbo di un anno

La città di Voghera è sconvolta dopo la tragedia di Luca, bimbo di un anno strangolato dalla madre. La famiglia chiede riservatezza e l'inchiesta prosegue. Autopsia disposta per chiarire la dinamica.

Luca volato in cielo, Voghera sconvolta per la tragedia del bimbo di un anno

VOGHERA (Pavia)

Silenzio e rispetto. Una città ancora sconvolta ha vissuto ieri la prima domenica senza il piccolo Luca. Nella parrocchiale è stata dedicata una messa al bambino che avrebbe compiuto un anno alla fine del mese, mentre è continuato il peregrinaggio davanti all’abitazione per lasciare giocattoli e letterine al cancello di strada Mezzana, dove il bimbo viveva con i suoi genitori. Con il parroco in montagna per trascorrere un periodo di vacanza, non è stato ancora possibile organizzare una veglia di preghiera per il piccolo volato in cielo. Ma tutta la città continua a pensare a quel bambino strangolato dalla sua mamma e ai suoi familiari chiusi nel loro dolore a causa dei sensi di colpa.

"Non mi perdonerò mai d’aver lasciato sola Elisa" ha detto il marito della donna di 44 anni Maurizio Baiardi. Venerdì mattina, l’uomo è uscito attorno alle 7,30 per andare al lavoro ed Elisa Roveda è rimasta da sola con Luca nell’attesa che arrivasse la madre Angela Culacciati. "Mio genero poteva chiamarmi - ha sottolineato il padre della 44enne Marco Roveda -, sarei venuto subito per stare con lei. Sapevamo che Elisa non stava bene, aveva paura a stare da sola, non riusciva più nemmeno ad andare a lavorare". La mamma, ancora fragile, continua ad essere ricoverata nel reparto di psichiatria del San Matteo, in attesa che i medici diano il permesso di farla interrogare dai magistrati per la convalida dell’arresto. Nell’attesa, il marito e la madre hanno preso dall’appartamento di strada Mezzana, che è sotto sequestro, alcuni effetti personali della donna e glieli hanno portati in ospedale.

Da oggi proseguirà l’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Paolo Mazza. Gli inquirenti potrebbero anche decidere di entrare di nuovo nell’alloggio dove si è consumata la tragedia per chiarire la dinamica, anche se purtroppo non ci sono dubbi su come si siano svolti i fatti in quella terribile mattina di venerdì quando Elisa ha strangolato il suo Luca. "In questo momento la famiglia chiede riservatezza - ha detto l’avvocato difensore della donna Gianfranco Ercolani di Voghera - e vorrebbe che si spegnessero i riflettori". Sul corpo del piccolo è stata disposta l’autopsia che sarà eseguita dal servizio di medicina legale di Pavia. Tutte procedure con le quali la famiglia non ha alcuna dimestichezza. I Roveda, infatti, nel quartiere in cui vivono da mezzo secolo sono conosciuti per essere una famiglia molto per bene, stimata da tutti. Mai erano state chiamate le forze dell’ordine, il primo episodio, purtroppo, venerdì, quando nonna Angela ha visto il nipotino che non respirava più e ha immediatamente chiesto aiuto al 118 e i sanitari a loro volta hanno chiamato i carabinieri.

Manuela Marziani