GUIDO BANDERA
Cronaca

Lombardia, rischio isolamento: "Adesso Tav e Terzo valico"

Difficoltà per i danni da maltempo e cantieri ai confini con Francia, Svizzera e Austria. "Non basta la riapertura del traforo del Bianco". Coinvolti 1,4 milioni di tir. Allarme di Assolombarda

Stazione Brennero

Stazione Brennero

Non ci saranno lavori e il traforo del Monte Bianco resterà aperto. Per evitare che la pianura padana e la Lombardia, dove si concentra gran parte delle aziende che esportano, resti isolata dal resto d’Europa. L’intesa raggiunta fra i governi d’Italia e Francia punta a convocare quanto prima una sessione straordinaria della Conferenza intergovernativa al fine di valutare se sussistano ancora le condizioni per procedere con i lavori, in attesa che i cantieri delle ferrovie francesi riaprano al transito il Fréjus, fermo dal 27 agosto dopo una frana in Savoia.

Sul tavolo l’ipotesi di rinviare l’intervento al 2024. Ogni autunno, per 19 anni, è infatti previsto lo stop al Bianco per rifare la volta. Ma i problemi non si limitano a questo. Questioni ambientali legate a fabbriche dismesse e veleni nel terreno rallentano i lavori delle opere accessorie alla costruzione del tunnel di base del Brennero a Trento, che dovrebbe finire entro pochi anni. Il Sempione, aperto nel 1906, aspetta ancora il rafforzamento della rete ferroviaria che collega la Liguria a Piemonte e Lombardia. E la Tav Torino Lione, che dovrebbe essere la soluzione ai problemi del Fréjus, ancora è un cantiere che si dibatte fra contestazioni e questioni tecniche da risolvere. Dietro il problema dei trafori, che ha mostrato la fragilita della logistica della regione a sud delle Alpi, anche il tema delle infrastrutture.

"Non dobbiamo dimenticare che oltre il 57% delle 146 milioni di tonnellate di prodotti manifatturieri esportati dall’Italia nel 2022 ha viaggiato su strada – l’analisi del presidente di Assolombarda Alessandro Spada –. Stiamo parlando, per esempio, di 1,4 milioni di veicoli pesanti che nel 2021 sono transitati nei due tunnel del Fréjus e del Monte Bianco, trasportando oltre 12 milioni di tonnellate di merci nel primo traforo e oltre 9 nel secondo: valori che dobbiamo tutelare. Siamo quindi preoccupati di quanto la fragilità del territorio, unita alla debolezza del sistema infrastrutturale generi possibili effetti sulla capacità di garantire gli ottimi risultati del nostro export. Come abbiamo ribadito nel corso della nostra Assemblea Generale, la ‘Grande Milano’ rappresenta il cuore dell’Europa. Per questo, abbiamo bisogno che questa centralità venga preservata e promossa attraverso il completamento degli assi strategici che ci vedono principale porta italiana da e verso l’estero, opere come il Terzo valico dei Giovi, la TAV Torino-Lione e anche i potenziamenti ferroviari verso il tunnel del Gottardo. Potenziare le infrastrutture è una delle priorità fondamentali per la crescita e il futuro del nostro territorio e del nostro Paese".