
Il centro islamico di Segrate
Milano, 26 febbraio 2016 - Sono oltre 700 i luoghi della religione islamica presenti in Italia, anche se le moschee vere proprie, intese come edifici realizzati ad hoc, completi di minareto, sono molto poche: Segrate nel Milanese, Roma, Ravenna, Colle Val d’Elsa (Siena), Palermo, Catania. Sono 164 quelli che possono essere definiti moschee, 222 i luoghi di culto in senso lato, 120 i centri culturali, 275 le associazioni che raccolgono i fedeli dell’Islam sparsi per la penisola. La Lombardia è la regione con il maggior numero di luoghi di culto (123), seguita da Veneto (110), Emilia-Romagna (104). In coda la Valle d’Aosta (3), Molise e Basilicata (2).
Dari che risalgono alla mappatura effettuata nel maggio del 2010 dalla direzione della Polizia di prevenzione del Dipartimento della Pubblica sicurezza. Per un aggiornamento in tempo reale su numero e indirizzi dei centri di culto è sufficiente collegarsi in internet al sito “Islam in Italia”. Oltre a molte informazioni e alla possibilità di leggere il Corano online e di ascoltarlo, offre la possibilità di trovare le indicazioni per raggiungere la moschea più vicina digitando ogni singola provincia su una cartina della Lombardia (così come di tutte le altre regioni). Da osservare che nel resto d’Europa i luoghi di culto musulmani sono molto più numerosi: 2.600 in Germania, in Francia 2.100, oltre un migliaio in Gran Bretagna. La presenza islamica in Italia, secondo uno studio del Viminale del 2015, ammonta a circa 1.613.000 persone (stima aggiornata al 31 dicembre 2014), equivalente al 32,2% delle presenze straniere nel nostro Paese. Rispetto all’anno precedente si era verificata una riduzione di 40.000 unità.
La regione con la maggior presenza musulmana è la Lombardia (26,5%). Precede Emilia-Romagna (13,5), Piemonte e Veneto (9%). Le province dove si conta il maggior numero di residenti islamici sono quelle di Milano, Roma, Brescia, Bergamo e Torino. In particolare a Milano vivono circa 120.000 musulmani, di cui quasi 45.000 egiziani, a Roma circa 90.000 di cui 32.000 cittadini del Bangladesh, a Torino circa 53.000. La legge della Regione Lombardia del 27 gennaio 2015, bocciata martedì scorso dalla Corte costituzionale, aveva avuto contraccolpi pressoché immediati.
Fra i più significativi, il pronunciamento del Tribunale amministrativo lombardo che meno di due mesi dopo, il 17 aprile, aveva respinto la richiesta della comunità islamica di Sesto Calende per ottenere la seconda moschea, peraltro riconosciuta dal Tar stesso nel 2013. Nel frattempo, prima che intervenisse la legge regionale, l’amministrazione comunale aveva sospeso il procedimento. Emblematico nella bianca, cattolicissima Brianza, il caso di Desio, patria di Papa Pio XI, Achille Ratti, e di don Luigi Giussani: tre centri di preghiera per meno di 3.000 musulmani.