MILLA PRANDELLI
Cronaca

Lombardia nella bufera e sotto il monsone. A Sonico 70 sfollati per una frana. E scatta l'allarme per i fiumi

In Valchiavenna grande apprensione per il livello dei corsi d'acqua. E la situazione non migliora: in mattinata previste altre piogge torrenziali in tutta la Regione

Pioggia forte in centro città come in tutto il resto della Lombardia
Pioggia forte in centro città come in tutto il resto della Lombardia

Milano – Più che l’ultima domenica di agosto sembrava la prima d’autunno ieri in Lombardia, unita sotto l’ombrello da Pavia alla Valchiavenna dalla pioggia che in alcuni luoghi si è trasformata in tempesta. La situazione più allarmante a Sonico, in Valcamonica, dove una colata di 250mila metri cubi di fango e terra è sceso dalla Val Galinera.

Erano le due del mattino quando è suonato l’allarme, collegato ai sensori che monitorano la costa della montagna, e immediatamente è scattata l’evacuazione di una settantina di abitanti che sono stati alloggiati in palestra. "Per fortuna tutti sono rientrati già in mattinata - spiega il sindaco, Gianbattista Pasquini - ma non escludiamo nuove evacuazioni nelle prossime ore se l’ondata di maltempo non darà una tregua".

A Uboldo si è abbattuta una tempesta che ha schiantato i pali della luce lasciando molte vie senza corrente elettrica e scoperchiando diverse abitazioni. I moduli prefabbricati dell’azienda Novobox sono stati scaraventati dal vento a parecchia distanza, attraversando la Saronnese e atterrando nel sito della Cava Fusi. Fra le zone più colpite Cascina Malpaga e Canegrate dove la forza del vento ha abbattuto diversi alberi.

La Brianza è stata flagellata nel pomeriggio da nubifragi che hanno abbattuto alberi e tralicci nella zona tra Lissone e Arcore. In Valchiavenna c’è preoccupazione per i livello dei torrenti e dei fiumi per l’effetto combinato del maltempo e lo scioglimento dei ghiacciai, dovuto al gran caldo dei giorni scorsi. A Sondrio osservato speciale è il Mallero, in alcuni tratti è prossimo all’esondazione.

Purtroppo il peggio potrebbe non essere ancora arrivato, secondo gli esperti del Centro Meteorologico Lombardo infatti la “perturbazione monsonica” raggiungerà il suo apice nella notte e in mattinata. Se nei centri urbani a preoccupare sono gli allagamenti è in montagna che si temono i pericoli più grandi, dovuti a possibili dissesti idrogeologici.