Calano le nascite, la Lombardia si scopre più vecchia

Con 1,6 milioni tra 0 e 17 anni è la regione con più minori. Ma negli ultimi anni 7 province su 12 hanno perso under 18

Reparto neonatologia (Newpress)

Reparto neonatologia (Newpress)

Milano -  La Lombardia con 1,6 milioni di under 18 su poco più di 10 milioni di abitanti è la regione con più minori. Eppure l’effetto del calo di nascite che ha interessato trasversalmente tutta Italia si sente anche qui. Dal 2012 il numero di minorenni non cresce più. E se il segno in Lombardia è ancora leggermente positivo (+0,86%) lo si deve quasi ed esclusivamente alla città metropolitana di Milano. Nel capoluogo lombardo e nei comuni della sua provincia la presenza della popolazione tra 0 e 17 anni è cresciuta del 6,68%. Segue a distanza Monza e Brianza (+1,09%), mentre tutte le altre registrano variazioni inferiori alla media regionale (+0,86%): Lodi e Pavia hanno un trend stabile (+0,79%), così come Varese anche se con qualche decimale in meno di crescita (+0,02%). Mentre in sette province su dodici il dato è negativo: -1,79% a Mantova, -1,85% a Como, - 2,77 a Bergamo, -3,04 a Brescia, -3,12 a Cremona. I dati peggiori si registrano a Lecco e Sondrio, nell’Alta Lombardia: sul Lario la flessione di under 18 è del 4,35%, in Valtellina del 5,93%.

Anche nel Milanese, dove la popolazione è più giovane, il trend non è omogeneo. Con un aumento di circa 25.500 minori in sette anni - secondo l’elaborazione di Openpolis su dati Istat - Milano (+13,7%) doppia la media provinciale (+6,68%). Non è comunque il dato record, perché in otto comuni si registrano livello di crescita superiori: si tratta di centri di piccole e medie dimensioni ad eccezione di Cernusco sul Naviglio (+17,16%). Le variazioni più significative si registrano, oltre che a Milano, nei poli intercomunali: Sesto San Giovanni, San Giuliano Milanese e Cinisello Balsamo, tutti al di sopra della media provinciale (+6,68%). Seguono, tra gli altri, due comuni che costituiscono poli di servizi, Rho e Legnano, dove i minori sono aumentati meno del 2%: si tratta di realtà che offrono servizi fondamentali anche a paesi situati nell’arco di venti chilometri. L’altra faccia della medaglia la racconta un altro dato: nel 40% dei comuni della Città metropolitana i minori sono diminuiti. Tra questi, i più abitati sono Paderno Dugnano (-2,75%) e Bollate (-3,27%), entrambi nell’hinterland di Milano.

Il calo più sensibile della popolazione minorile si è avvertito in provincia di Sondrio: in sette anni gli under 18 sono scesi da 30.363 a 28.561, quasi il 6% in meno. Nel capoluogo di provincia la flessione è stata del 5,82%, in linea con la media della Valtellina. Solo altri tre comuni - Morbegno (-0,76%), Livigno (-0,88%) e Valdidentro (- 3,64%) sono al di sotto del dato provinciale. Negli altri centri, soprattutto quello dove mancano servizi essenziali che costringono le famiglie a spostarsi verso aree più urbanizzate, la diminuzione è più accentuata. Il trend negativo si evidenzia soprattutto a Chiavenna (-7%), Cosio Valtellino (-7,07%), Valdisotto (-7,7%) e Bormio (-7,9%). Due comuni su dieci - stando all’indagine di Openpolis - hanno indici superiori al 10%: tra questi Tirano (-10,06%) e Talamona (-11,82%). Complessivamente, anche nei comuni con più residenti della Valtellina, la popolazione con età tra 0 e 17 anni non supera quota duemila, ad eccezione di Sondrio. 

Nonostante la Lombardia non cresca, il + 0,86% conservato grazie ai risultati di Milano e dell’hinterland rappresenta il terzo miglior risultato nello scenario nazionale. Solo Emilia Romagna (+2,13%) e Lazio (+3,8%) hanno un trend migliore.