Regole positivi al Covid: "Presto asintomatici fuori da isolamento dopo 5 giorni"

Il ministro Schillaci: a breve presenteremo un disegno di legge. Il monito sugli screening mancati a causa della pandemia: "Urgente ripristinare tutte le attività". E sul personale sanitario: "Bisogna rivalutare trattamento economico"

Milano - Le regole per l'isolamento Covid? Potrebbero cambiare in tempi brevi. "Stiamo lavorando per fa sì che gli asintomatici possano dopo cinque giorni rientrare nelle loro attività" ha spiegato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, oggi a Campobasso per partecipare all'inaugurazione dell'Anno accademico dell'Università del Molise. Il ministro ha anche precisato: "Su questo, a breve, presenteremo un disegno di legge". 

Schillaci ha anche sottolineato: "Sarà necessario procedere a una rivalutazione del trattamento economico di tutto il personale medico e sanitario il cui impegno negli anni dell'emergenza Covid è stato considerato eroico ma continua ad essere ripagato con livelli retributivi che sono tra i più bassi in Europa". "Se è vero - ha detto Schillaci - che il funzionamento e l'efficienza del servizio sanitario si basa sull'impegno e la dedizione a tutti i livelli di medici, infermieri e operatori sanitari, è giusto riconoscere anche sul piano economico la professionalità e il merito di figure professionali che hanno seguito lunghi anni di formazione universitaria e continuano ad aggiornarsi per essere al passo con l'evoluzione tecnologica e le nuove frontiere della medicina".

Schillaci ha poi aggiunto: "Un altro problema che ci è stato lasciato in eredità dall'emergenza Covid, sono i ritardi negli screening oncologici, cardiovascolari e di altre malattie. Uno degli effetti collaterali più dannosi della lotta al Covid è stato quello di aver costretto tante strutture ospedaliere a concentrarsi sul contrasto al contagio con la conseguenza di un forte rallentamento o addirittura sospensione di tante altre importanti attività sanitarie che sono risultate largamente compromesse. Penso alle attività di prevenzione, soprattutto in ambito oncologico. In molti casi non è stato possibile dare attuazione ai programmi di screening, molte visite diagnostiche sono state rinviate, in alcuni casi persino terapie".

"Tutto questo - ha detto il ministro - ha fatto salire la soglia di rischio per le neoplasie, proprio quella soglia che negli anni si era riusciti progressivamente ad abbassare in maniera importante con una riduzione del tasso di mortalità del 10% negli uomini e dell'8% nelle donne rispetto al 2015".  "È urgente quindi ripristinare tempestivamente tutte queste attività di ricerca, informazione, prevenzione che negli anni scorsi hanno consentito di ottenere risultati importanti nella lotta al cancro. Un impegno prioritario indifferibile visto che il 40% dei casi e il 50% delle morti oncologiche possono essere evitate agendo su fattori di rischio prevenibili, in particolare quelli legati agli stili di vita. Lo stesso vale per controlli di pazienti cardiopatici o con malattie metaboliche. Stiamo dunque predisponendo - ha detto ancora Schillaci - tutte le misure necessarie per riprendere a pieno regime le attività che erano in essere prima della pandemia, potenziando gli screening e i controlli dei pazienti oncologici, i controlli dei pazienti cardiopatici e dei pazienti con malattie croniche e metaboliche".