Irene Cecchini, la domanda a Putin e la difesa della Russia: “Questo è un paese libero e si vive bene”

La studentessa originaria del Lodigiano, che ha dato vita al siparietto con lo zar durante un forum, contesta la narrazione dell’Occidente: “L’attacco a Mosca fa parte di una strategia politica”. E sulla guerra in Ucraina: “C’è un po’ di preoccupazione, come per il genocidio in Palestina”

Irene Cecchini e Vladimir Putin

Irene Cecchini e Vladimir Putin

"Il racconto della Russia illiberale, dittatoriale è una costruzione dell’Occidente che da anni attacca Mosca per guadagnare sempre più terreno. Non parlo di attacchi militari ma di strategie commerciali, politiche". Così Irene Cecchini, 22enne originaria di Corno Giovine, nel Lodigiano, e studentessa all'Università moscovita MGIMO – salita alla ribalta dei media dopo la domanda al presidente Vladimir Putin nel corso del Forum di Mosca "Idee forti per tempi nuovi" – ha risposto in una intervista a La Stampa.

Parole che non t'aspetti da una 22enne cresciuta nella Bassa Lodigiana, dove la famiglia coltiva lavanda ed è proprietaria di un’azienda di vernici, che ha rapporti commerciali con la Russia. Ma Irene non sembra nutrire dubbi e intende difendere la terra in cui si è trasferita subito dopo il diploma e dove racconta di essersi sempre sentita come a casa: "Quella che vedete in Italia non è la realtà della Russia: qui si sta benissimo. È un paese libero che dà opportunità a tutti".

Nonostante la giovane età, Irene mostra una sua maturità di giudizio sulle vicende russe. E all'inevitabile domanda su come giudichi l'invasione in Ucraina da parte della "democratica" Russia, la studentessa puntualizza. "Non sono un’esperta di geopolitica e per rispondere a questa domanda dovrei esserlo. Quello che però posso dire è che a Mosca e nel paese la gente è tranquilla rispetto alla situazione ucraina. C’è un po’ di preoccupazione, certo, ma come ce n’è per il genocidio che sta avvenendo in Palestina. Insomma, non esiste mica solo l’Europa". 

Stesso registro alla domanda sulla morte di Aleksej Navalny. "Non sono esperta di questi temi, perciò preferisco non rispondere". Su un argomento, invece, la studentessa della Bassa Lodigiana risponde con ostentata sicurezza: "È falso che in Russia non ci sia libertà. Non è vero che non ci si può esprimere. Pensi a me, che sono andata da straniera a fare una domanda al presidente e sono stata trattata come una russa. E poi pensi a come verrebbe trattato un russo davanti al presidente Mattarella. L’unica differenza che c’è tra i russi e gli italiani è che qui sanno separare la vita di tutti i giorni dalla politica. In Italia no".