
Nel 2022 34mila stranieri hanno ottenuto la cittadinanza italiana
Aumentano i nuovi cittadini in tutte le province lombarde: nel 2022, le nuove cittadinanze sono state circa 34mila. Si conferma, quindi la stabilizzazione del fenomeno migratorio, secondo quanto emerge dai numeri delle concessioni di cittadinanza italiane relative al 2022, pubblicate dal ministero dell’Interno. Tra le province lombarde, Milano la fa da padrone, in termini di valori assoluti, con 13.316 cittadinanze concesse, seguita dalla provincia di Brescia quasi 8mila; segue Bergamo con circa 2.800 nuovi cittadini. Nella maggior parte delle province lombarde, c’è una predominanza femminile, mentre per quanto riguarda i motivi, quello per residenza supera nettamente la strada dell’acquisizione della cittadinanza per matrimonio.
A livello regionale, infatti, l’87% delle concessioni è avvenuta perché sono stati maturati i requisiti di residenza, dato nettamente in crescita rispetto al 79% del 2021 ed al 67% del 2018. In controtendenza le province di Bergamo e Mantova dove, al contrario, la quota di cittadinanze per residenza è calata dal 91% del 2021 all’88% del 2022 per la Bergamasca e dal 90% al 78% per il Mantovano. Come rilevato dal Dossier Statistico Immigrazione di Idos presentato poche settimane fa, "l’Italia è diventata ormai un Paese con una storia pluridecennale di immigrazione in cui i processi di stabilizzazione e di integrazione hanno raggiunto una fase avanzata e, nonostante le disuguaglianze tra immigrati e autoctoni restino evidenti, molte sono le persone con background migratorio che hanno concluso percorsi di inserimento sociale di successo. Un segnale inequivocabile dell’evoluzione di tali processi è senza dubbio l’incremento del numero dei residenti in Italia che hanno acquisito la cittadinanza".
Resta, però, il tema delle seconde generazioni: facendo un’analisi per età, si nota come la maggior parte dei nuovi cittadini in Lombardia appartiene alla fascia di età tra i 40 ed i 64 anni (ben 16.254 nuove cittadinanze sulle 34mila totali). Segue la fascia tra i 35 e 39 anni, mentre restano ancora poche, rispetto al potenziale, le concessioni per i più giovani: 3.446 sotto i 24 anni (erano 1.601 nel 2021), 3.346 tra i 25 ed i 39 anni (comunque raddoppiate rispetto alle 1.643 dell’anno precedente). Come ricorda il Dossier del centro studi e ricerche Idos, dall’indagine Istat sull’integrazione delle seconde generazioni condotta nel 2015 emerge che molti ragazzi avvertono "una sorta di sospensione dell’identità, la quale interessa una proporzione davvero significativa di ragazzi stranieri che vivono nel nostro Paese e frequentano la scuola secondaria di primo o di secondo grado".