David Sassoli, insulti dopo la morte: ora scattano le indagini della magistratura

Sui social alcuni utenti hanno fatto collegamenti fra il decesso e la vaccinazione fatta negli scorsi mesi. E l'imprenditore no vax Franzoni si vanta delle offese

Il segretario del Pd Enrico Letta alla camera ardente di David Sassoli

Il segretario del Pd Enrico Letta alla camera ardente di David Sassoli

Dopo gli insulti, la parola alla magistratura. Indagini in corso da parte dei carabinieri del Comando Provinciale di Roma e della Polizia Postale su diversi profili Twitter da cui sono state indirizzate offese nei confronti dell‘ex presidente del parlamento europeo, David Sassoli, scomparso due giorni fa. In particolare sui social alcuni utenti hanno fatto collegamenti fra la morte di Sassoli e la vaccinazione anti Covid fatta negli scorsi mesi. Sulla vicenda i carabinieri hanno inviato una prima informativa in Procura a Roma mentre la Polizia postale sta continuando gli accertamenti prima di inviare l‘informativa ai magistrati.

A monitorare i contenuti apparsi sul social network, dove alcuni utenti hanno messo in relazione il decesso del politico e giornalista italiano con i vaccini anti-Covid, il tutto condito da insulti e offese, sono i carabinieri del Comando Provinciale di Roma e i poliziotti della Postale. Una prima informativa sulla vicenda e‘ gia‘ stata depositata dai militari dell‘Arma nelle scorse ore in procura. La Postale sta invece effettuando altri approfondimenti prima di inviare l‘esito dell‘indagine ai magistrati.

Un esempio? “Non mi pento, anzi me ne vanto. Si deve sapere che i vaccini sono mortali. E la gente non si deve vaccinare“. Così l‘imprenditore di Carrara Nicola Franzoni, proprietario di locali nella zona apuana, esponente della galassia no vax, replica alle polemiche sollevate dal suo post su Facebook e su Telegram in cui ha esultato per la morte del presidente del Parlamento europeo David Sassoli. Per quel post (che l‘interessato dice di non aver rimosso), Italia Viva ha annunciato una denuncia per vilipendio.

Sul fronte della politica, a Sassoli arriva anche l’omaggio degli avversari. David “era una persona che difendeva con convinzione le sue idee ma non aveva bisogno di essere sleale, aggressivo, cattivo, aveva rispetto dell‘avversario, sapeva stare al gioco lealmente, a me mancherà. Fossero tutti così gli avversari politici il gioco della politica sarebbe molto più alto. Era una persona con cui era facile avere a che fare o scontrarsi, era affascinante, mi dispiace molto“. Lo ha detto la presidente di Fratelli d‘Italia Giorgia Meloni dopo la visita alla camera ardente. 

“Condanniamo in modo tassativo le offese rivolte dai No-Vax a David Sassoli sui social network: strumentalizzare la morte è, in ogni caso, un’azione vile, misera e umanamente ignobile. A maggior ragione se si tratta di una personalità mite, qualificata, corretta e appassionata quale era il Presidente del Parlamento europeo”,dice Antonio Nicolosi, Segretario Generale del Sindacato dei Carabinieri Unarma. “Nei messaggi su alcuni profili Twitter -sottolinea Nicolosi- veniva messa in relazione la morte dell’ex giornalista con il vaccino Covid, senza ragioni, conoscenza dei fatti né tanto meno prove a sostegno. A dimostrazione che (ma è una vecchia storia) la bestia, che abita l’umanità di qualsiasi epoca e colore, di tanto in tanto balla e gode per la morte di chi è considerato nemico“. 

Eppure Sassoli, stigmatizza Nicolosi, “uomo vicino alle istituzioni e in particolare all’Arma dei Carabinieri che continuerà sempre a ricordarlo con grande affetto, prendendosi la responsabilità che tocca alle autorità elette dal popolo, mitemente aveva solo invitato i cittadini europei a prendersi cura di sé e dei più deboli vaccinandosi. Sarà forse la mitezza la sua terribile colpa che ha stimolato le dentature dei caimani?”. E conclude “siamo vicini e sosteniamo le indagini in corso da parte dei colleghi del Comando Provinciale di Roma e della Polizia Postale su diversi profili Twitter perché agli sciacalli e alla loro totale mancanza di pietas nei confronti di un defunto sia riservato il giusto trattamento”.