Lombardia, carenza di infermieri: “Bomba a orologeria pronta a esplodere”. Più a rischio Como e Lecco

La preoccupazione arriva dal sindacato degli infermieri Nursing Up. Si assiste a una fuga in Svizzera

Infermieri in Lombardia

Infermieri in Lombardia

Milano, 20 maggio 2024 – “Una bomba ad orologeria”. È così che il sindacato italiano degli infermieri Nursing Up definisce la situazione di carenza del personale che “è pronta ad esplodere nei mesi estivi”. Tra le regioni più in difficoltà, ci sono Lombardia, dove si assiste a una fuga degli infermieri in Svizzera, e Campania.

Stando a un'indagine del sindacato, nelle regioni più interessate dal fenomeno si “viaggerà con un media di 12-13 pazienti in gestione per ogni infermiere. Una media che va ben oltre quella che può essere definita come una sanità di qualità”.

"Si rischia il taglio di almeno il 10% dei posti letto a causa dei deficit di organico. Alcuni reparti potrebbero essere accorpati se non addirittura chiusi. In pericolo le aree di emergenza-urgenza"

E sempre in estate, “si prevede almeno il 30% in più di afflusso dei pazienti nei pronto soccorso, che non sarà assolutamente gestibile dal personale ridotto all'osso presente nelle strutture sanitarie da Nord a Sud. Le ferie degli infermieri potrebbero saltare”.

“In questo momento, nell'occhio del ciclone - ha spiegato il presidente di Nursing Up, Antonio De Palma - ci sono realtà come l'Asst (Azienda socio sanitaria territoriale) di Lecco, quotidianamente alle prese con la fuga di professionisti verso la Svizzera. L'azienda sanitaria lecchese avrebbe una necessità immediata di 400 infermieri. Scendendo al sud, c'è il caso della Campania, dove accanto alle croniche emergenze di realtà da sempre in difficoltà, emergono situazioni a dir poco 'esplosive'”. 

“Nelle province della Lombardia più vicine alla Svizzera, in particolar modo nell'area sanitaria di Lecco, ma anche nel territorio di Como, ovvero nell'Asst Lariana, con al primo posto, per gravità, rispettivamente realtà sanitarie quali l'Ospedale Manzoni e il Sant'Anna, si rischia da qui a breve un vero tracollo - ha avvertito De Palma - I posti letto, già numericamente limitati, potrebbero essere ulteriormente ridotti del 10% per garantire un minimo di ferie e turnazioni dignitose ai pochi infermieri rimasti, mentre si rischiano chiusure di reparti nevralgici e pronto soccorsi con accessi decisamente oltre il limite”.

“Seguiremo con attenzione l'evolversi delle situazioni con i nostri coordinatori regionali e provinciali - ha concluso De Palma - Si annuncia all'orizzonte una nuova estate caldissima per gli infermieri italiani e per i servizi sanitari”.