Covid, impennata indice Rt: 1,26. Ma l'Italia resta bianca, 4 regioni evitano zona gialla

Cifra raddoppiata in due settimane ed è il dato più alto dal novembre dell'anno scorso. In crescita anche i numeri che riguardano le ospedalizzazioni

Il balzo dell'indice Rt

Il balzo dell'indice Rt

Milano, 23 luglio 2021 - Covid in Italia, variante Delta ora prevalente nel Paese che registra un indice Rt in salita a 1.26. Accelera anche l'aumento dell'incidenza, ma i contagi sono ancora sotto controllo. 19 le Regioni a rischio moderato e 2 a basso rischio, nessuna Regione si trova sopra la soglia critica sia nelle terapie intensive che nei ricoveri ordinari. Aumentano i casi non associati a catene di trasmissione. E' quanto emerge dalla bozza con i dati del monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità sull'andamento epidemiologico Covid-19, relativo al periodo 12-18 luglio.

Indice Rt

Schizza l'indice Rt a livello nazionale, passando a 1,26, in aumento rispetto alla settimana precedente e superando la soglia di 1. Questo vuol dire che una persona con il virus oramai ne contagia più di un'altra.  L'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è riferito al periodo 30 giugno-13 luglio e - si legge nel Report - si osserva in maniera analoga un aumento dell'indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt 1.16 al 13/7/2021 rispetto allo 0.97 della settimana precedente). "La elevata proporzione di soggetti giovani e asintomatici evidenziata dai dati epidemiologici pubblicati dall'Istituto Superiore di Sanità - evidenzia il Report - va considerata nella lettura di queste stime di trasmissibilità". L'Rt risulta, dunque, raddoppiato in due settimane: il 9 luglio, infatti, si attestava a quota 0,66, in lieve aumento rispetto allo 0,63 della settimana precedente. L'ultima volta che l'Rt in Italia era stata sopra quota 1 era il 26 marzo scorso. Per trovare un Rt oltre l'1,25, invece, bisogna andare al novembre dell'anno scorso. Impennata anche dell'incidenza settimanale, che schizza da 19 a a 40 casi per centomila abitanti.

Regioni a rischio moderato e basso

Sono 16 le Regioni con Rt superiore a 1, con la Sardegna che registra addirittura un indice di 2,24 (rispetto a 1.12 della scorsa settimana). Le altre Regioni con il valore di Rt più alto questa settimana sono il Veneto (1.67), le Marche (1.46) e la Liguria (1.45).  Poi, la Toscana (1,43), l'Emilia Romagna (1,35), la Lombardia (1,34), l'Abruzzo e il Piemonte (1,27), la Campania (1,26), il Friuli Venezia Giulia e la Provincia di Bolzano (1,24), la Puglia (1,22), il Lazio e la Sicilia (1,18), Provincia di Trento (1,04). Le Regioni che hanno invece i valori di Rt più bassi sono il Molise, dove Rt questa settimana è pari a zero, e la Basilicata (0.81).

Ospedalizzazioni

Sempre dalla bozza del monitoraggio, emerege che nessuna Regione/PPAA supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile al 2%, con una lieve aumento nel numero di persone ricoverate che passa da 157 (13/07/2021) a 165 (20/07/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale rimane al 2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in lieve aumento 1.128 (13/07/2021) a 1.194 (20/07/2021)". Dunque, numeri ben lontani dalle soglie di zona gialla del 15 e 10 per cento. Ma alcune regioni sono già oltre il 5% per l'occupazione in area medica: Calabria 5,7% e Sicilia 5,2% per l'area medica. Seguono la Campania con 4,8% e la Basilicata 4,7%. Per le intensive la Toscana è a 3,4%, la Sicilia 3,3% e il Lazio a 3%. Per incidenza dei casi, in testa la Sardegna con 82,8 su 100mila abitanti. Altre 3 sopra la soglia di 50: Veneto (68,9); Lazio (68,8); Sicilia (64,9). 

Nuovi colori regioni

Con i nuovi parametri presentati ieri dal Governo per l'assegnazione dei "colori" alle Regioni, che puntano sui ricoveri ospedalieri piu' che sull'incidenza settimanale, l'Italia si guadagna almeno un'altra settimana tutta in bianco. Il monitoraggio consueto del venerdi' della cabina di regia, da cui discendono le ordinanze del ministro Speranza sugli spostamenti di fascia, non registra infatti sovraccarichi ospedalieri, con intensive e ricoveri ordinari entrambi al 2% di occupazione a livello nazionale, e nessuna regione si avvicina alle soglie rispettivamente del 10% e 15% fissate per lasciare la zona bianca e finire in giallo. Cosa che invece sarebbe capitata a 4 Regioni, che con i dati dell'incidenza schizzata oltre i 50 casi per centomila, il "vecchio" parametro utilizzato, avrebbero dovuto salutare la zona bianca. Si tratta di Sardegna (incidenza 82,8 per centomila), Veneto (68,9), Lazio (68,8) e Sicilia (64,9). Con la Toscana che si avvicina alla soglia con 49,2. Ma i ricoveri, come detto, sono ancora lontani dalle soglie di rischio: se con oltre il 10% di intensive occupate si va in giallo, la Sardegna ha un'occupazione dell'1,9%, il Veneto dell'1%, il Lazio del 3,1%, la Sicilia del 3,4%. 

Colori regioni: quali sono i nuovi parametri per la zona gialla, arancione e rossa

Boom variante Delta

La circolazione della variante Delta è in aumento in Italia ed è ormai prevalente. Questa variante sta portando ad una crescita dei casi in altri paesi con alta copertura vaccinale, pertanto è opportuno realizzare un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi. Lo rileva, secondo quanto si apprende, la bozza di monitoraggio settimanale dell'Iss- Ministero della Salute sull'andamento dei contagi da Covid-19. La variante Delta è  più contagiosa delle altre: se in assenza di protezioni e del rispetto delle norme di isolamento un contagiato del Covid originario passava il virus a 2,5 persone, chi ha il Delta ne contagia fra 3,5 e 4. Ecco perchè il virus cresce esponenzialmente e rapidamente diventando dominante. A rischiare sono le persone non vaccinate. Preoccupano soprattutto bambini e adulti sotto i 50 anni. Per quanto riguarda i sintomi, sembra che la tosse e la perdita dell'olfatto siano meno comuni. E mal di testa, mal di gola, naso che cola e febbre sono presenti in base ai sondaggi più recenti nel Regno Unito, dove oltre il 90% dei casi è  dovuto al ceppo Delta.

Vaccini Covid, 64 milioni di dosi

"Siamo ancora dentro una stagione epidemica e non possiamo assolutamente abbassare la guardia" perché "i numeri che ci segnalano altri Paesi europei e che ci arrivano anche dalle regioni italiane sono numeri in crescita. Stiamo cercando di mettere in campo una strategia per questa fase nuova e diversa", che il Paese sta vivendo "per un elemento di fondo: la fase 2 del Covid è una fase che vede una significativa presenza di vaccini a disposizione. L'Italia oggi supererà 64 milioni di dosi somministrate". Lo ha sottolineato il ministro della Salute Roberto Speranza.  "Durante la giornata di oggi raggiungeremo questo traguardo" di vaccinazioni anti-Covid "che è solo un pezzo di un lavoro che dobbiamo ancora svolgere - ha avvertito il ministro - Ma è un numero straordinario, procediamo a un ritmo incalzante e nelle ultime settimane ci sono state circa 570mila dosi somministrate ogni giorno e penso sia sempre più evidente come rappresenti la strada fondamentale per provare a gestire questa fase diversa".