Covid oggi Italia, indice Rt in lieve calo ma aumentano ricoveri e terapie intensive

I dati del monitoraggio all'esame della cabina di regia. Variante Delta prevalente in Italia e in Europa

Milano, 6 agosto 2021 - Nel giorno del debutto del green pass obbligatorio per svolgere numerose attività, arrivano anche i dati del nuovo monitoraggio dell'Iss-Ministero della Salute: stabile l'indice Rt, salgono i contagi e l'incidenza settimanale. In lieve aumento il tasso di occupazione in terapia intenisva e aerea medica. 

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Brusaferro: "Crescita più limitata"

"La curva italiana dell'epidemia da Covid-19 è in lenta ripresa, negli ultimi 7 giorni in molte Regioni la crescita è più limitata e mostra che l'età 10-29 si conferma quella con piu' casi, mentre nelle ultime due settimane quasi 5mila sono i Comuni italiani in cui si registra almeno un caso",  ha detto il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro alla presentazione degli ultimi dati della Cabina di regia sul Covid-19. "L'incidenza - ha aggiunto - cresce e arriva a 68 per 100mila abitanti al 5 agosto, con ampia variabilità tra Regioni e picchi fino a 138 casi. L'impatto della malattia è limitato, anche se in lenta crescita, sugli ospedali: nell'area medica si ha il 4% di occupazione dei letti - 2.9 la settimana scorsa - e le terapie intensive sono ora al 3% dal 2.2 della settimana scorsa. L'Rt dei sintomatici al 23 luglio e' di 1.56, quello proiettato al 26 luglio dovrebbe decrescere intorno a 1.23, mantenendosi comunque sopra a 1 in un quadro in cui tutte le Regioni sono a rischio moderato". Secondo il presidente Iss "decresce l'età mediana di chi contrae l'infezione: e' pari a 27 anni mentre e' di 52 anni l'eta' del primo ricovero e nelle terapie intensive ci si e' attestati su 60,5 anni. Limitati grazie alla vaccinazione i decessi, per cui l'eta' mediana e' 82.5 anni". Sul fronte vaccini, "procede bene la campagna tra i giovani - ha detto Brusaferro - tanto che nella fascia 20-29 siamo al 64% per le prime dosi e nella fascia 12-19 anni al 37%". Restano da sciogliere nodi nella fascia d'eta' sopra i 60 anni: "Quasi il 16-17% degli over 60 e' ancora senza prima dose, mentre sopra i 50 anni i non vaccinati sono uno su quattro. E' qui che bisogna continuare a lavorare, perche' la risposta al virus e alle varianti, in primis la delta, è la vaccinazione". 

Indice Rt e incidenza

In lieve discesa a 1,56 l'indice Rt in Italia, contro l'1,57 della scorsa settimana, mentre continua a crescere, di 10 punti, l'incidenza calcolata a ieri, passando da 58 casi ogni 100 mila abitanti a 68.  "Nel periodo 14-27 luglio 2021 - si dettaglia nella bozza del Monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute sull'andamento dell'epidemia di Covid-19 in Italia, i cui dati sono dati riferiti al periodo 26 luglio-1 agosto - l' Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,56 (range 1,25-1,82), stabile rispetto alla settimana precedente e chiaramente al di sopra della soglia epidemica". "Si osserva una diminuzione dell' indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero - Rt 1,24 (1,18-1,32) al 27 luglio, contro Rt 1,46 (1,38-1,55) al 20 luglio - che si mantiene tuttavia al di sopra della soglia epidemica", sottolineano gli esperti. "La elevata proporzione di soggetti giovani e asintomatici evidenziata dai dati epidemiologici pubblicati dall'Istituto superiore di sanità - precisano - va considerata nella lettura di queste stime di trasmissibilità".

Ricoveri e terapie intensive

Per quanto riguarda la situazione ospedali, nessuna Regione o Provincia autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto per pazienti Covid in terapia intensiva o area medica. Nello specifico, il tasso di occupazione in intensiva è leggermente in aumento, al 3%, con i ricoverati che passano da 189 (27/07/2021) a 258 (03/08/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta invece al 4% ed i ricoverati passsano da 1.611 (27/07/2021) a 2.196 (03/08/2021). "L'attuale impatto della malattia Covid-19 sui servizi ospedalieri è limitato, tuttavia i tassi di occupazione e numero di ricoverati in area medica e terapia intensiva sono in lieve aumento. La trasmissibilità stimata sui soli casi ospedalizzati è sopra la soglia epidemica", si legge nella bozza del Monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute, i cui dati sono sempre riferiti al periodo 26 luglio -1 agosto. 

Variante Delta predominante

"La circolazione della variante Delta è ormai largamente prevalente in Italia. Questa variante è dominante nell'Unione Europea", e "sta portando ad un aumento dei nel numero di nuovi casi di infezione anche in altri Paesi con alta copertura vaccinale". E' quanto si legge sempre nella bozza del Monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute. "Una più elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione - ribadiscono gli esperti - rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità". Nel report si torna a invitare anche al controllo e alla prudenza: "E' opportuno realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l'attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l'ulteriore aumento della circolazione virale".

Zona gialla, regioni a rischio?

Oggi si sapranno gli eventuali cambi di colore delle Regioni. Il dato fondamentale, però, non è più l'indice Rt e neppure l'incidenza ogni 100mila abitanti, ma l'occupazione dei posti letto in ospedale: se una Regione supera il 10% dei posti occupati in terapia intensiva e il 15% di quelli in area medica diventa zona gialla, per la zona arancione le soglie sono rispettivamente 20% e 30%, per la zona rossa 30% e 40%. Quindi, per non andare in zona gialla bisogna restare sotto il 10% in rianimazione e sotto il 15% negli altri reparti. La Sardegna è l'unica Regione ad aver già raggiunto la soglia per un parametro su due, ma quasi sicuramente resterà in zona bianca se non supererà anche il limite del 15% in area medica. A rischio, però, c'è anche la Sicilia, soprattutto per quanto riguarda i ricoveri non in rianimazione. Preoccupa la Calabria, dove il dato dell'area medica continua ad aumentare ma, per ora, le terapie intensive restano basse. Sotto osservazione il lazio. Nonostante ciò, è improbabile che ci siano cambiamenti da lunedì prossimo. Potrebbero invece avvenire dopo Ferragosto. 

Zona gialla: quali regioni sono a rischio?

Agenas: "Stabili le intensive ma crescono Sicilia e Lazio"

Resta stabile al 4%, a livellon azionale, ma con oscillazioni regionali, il tasso di occupazione dei posti letto da parte di pazienti affetti da Covid-19 nell'area non critica degli ospedali rispetto al totale di quelli disponibili. La Sicilia raggiunge quota 12%, il livello più alto ma ancora sotto la soglia del 15% indicata come uno dei nuovi parametri principali per il cambio di colore delle regioni. Tre regioni, secondo il monitoraggio giornaliero dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), vedono un aumento dell'1%, ovvero Marche, Piemonte e Sicilia, mentre altre due un calo dell'1%: Friuli Venezia Giulia, e Valle d'Aosta. Le regioni del centro Sud vedono un maggior peso del Covid nei reparti, in particolare la Sicilia, con un tasso di occupazione arrivato al 12%, seguita da Calabria (10%), Basilicata, Campania e Lazio (6%). Nessuna però supera la soglia di saturazione del 15%. Il monitoraggio Agenas confronta i dati del 5 agosto rispetto a quelli del 4. Per i ricoveri Covid, sempre in area medica, ovvero nei reparti di malattie infettive, medicina interna e pneumologia, questa nel dettaglio, la situazione regione per regione: Abruzzo (3%), Basilicata (6%), Calabria (10%), Campania (6%), Emilia Romagna (4%), Friuli Venezia Giulia (1%, in calo del -1%), Lazio (6%), Liguria (2%), Lombardia (4%), Marche (5%, in crescita dell'1%), Molise (1%), Bolzano (1%, in calo del1%), Trento (2%), Piemonte (2%, in crescita dell'1%), Puglia (3%), Sardegna (5%), Sicilia (12%, in crescita dell'1%), Toscana (4%), Umbria (3%), Valle d'Aosta (5%, in calo dell'1%) e Veneto (2%). 

Gimbe: "Meno contagi ma più ricoveri e terapie intensive"

Intanto, ieri, nel consueto monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe, riferito al periodo 28 luglio-3 agosto, rallenta la crescita dei nuovi casi Covid (+20%), ma aumentano i pazienti ricoverati in area medica (+36,3%) e nelle terapie intensive (+36,5%): i numeri assoluti rimangono bassi, ma con rilevanti differenze regionali di saturazione dei posti letto. Restano stabili i decessi. Per quanto riguarda i vaccini, torna a salire la percentuale delle prime dosi sul totale delle somministrazioni, ma la campagna vaccinale, sottolinea Gimbe, ormai dipendente dai vaccini a Mrna, puo' contare su un numero di dosi insufficiente per mantenere il ritmo. Ma vediamo i numeri nel dettaglio, rispetto alla precedente si rileva un incremento di nuovi casi (38.328 vs 31.963) e una sostanziale stabilita' dei decessi (120 vs 111). In aumento anche i casi attualmente positivi (94.216 vs 70.310), le persone in isolamento domiciliare (91.762 vs 68.510), i ricoveri con sintomi (2.196 vs 1.611) e le terapie intensive (258 vs 189). Rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni: Decessi: 120 (+8,1%) Terapia intensiva: +69 (+36,5%) Ricoverati con sintomi: +585 (+36,3%) Isolamento domiciliare: +23.252 (+33,9%) Nuovi casi: 38.328 (+19,9%) Casi attualmente positivi: +23.906 (+34%).