Impianti di sci e Covid, la Lombardia al Governo: "Folle tenere le piste chiuse"

Davide Caparini e Massimo Sertori, rispettivamente assessore al Bilancio e alla Montagna: "Rivedere questa incomprensibile decisione"

Le piste da sci di Livigno

Le piste da sci di Livigno

Mialno, 23 novembre 2020 - L'inverno si avvicina e anche il periodo delle festività. In attesa di un Dpcm di Natale, resta anora da sciogliere il nodo dello stop agli impianti sciistici, su cui è scontro tra Governo e Regioni. Queste ultime vorrebbero infatti da dicembre la riapertura delle piste da sci, con l’obbligo di mascherina e la riduzione del 50% di presenze in funivie e cabinovie, rispetto alla capienza massima, che resterebbe al 100% per le seggiovie. Ma Cts e governo vorrebbero consentirla solo per le zone gialle. 

"Tenere chiusi gli impianti sciistici vuol dire fare fallire l'economia della montagna", hanno detto Davide Caparini e Massimo Sertori, rispettivamente assessore al Bilancio e alla Montagna. Entrambi definiscono lo stop "una scelta scriteriata, incomprensibile da parte di un Governo disorientato". Ed è per questo che chiedono anzi 'pretendono' che venga cancellata. "Dato che gli addetti del turismo della montagna devono programmare la stagione - hanno spiegato in una nota - pretendiamo che il Governo riveda questa incomprensibile decisione". "Forse a Roma - hanno sottolineato Caparini e Sertori- non hanno ancora capito che gran parte del Paese non vive di stipendio garantito. Mentre a Natale si scierà in Svizzera, in Austria e in Francia secondo il Governo da questa parte delle Alpi dovrà essere tutto chiuso". "Le Regioni - hanno ricordato - hanno approvato le linee guida per l'utilizzo degli impianti di risalita per gli sciatori amatoriali in massima sicurezza. Protocolli pensati per i diversi scenari". E dunque "dato che gli addetti del turismo della montagna devono programmare la stagione - è la loro conclusione - pretendiamo che il Governo riveda questa incomprensibile decisione".