Green pass obbligatorio sui treni, cosa succede a chi non ce l'ha

L'obbligo della certificazione scatta il primo settembre

Green pass

Green pass

Dal primo settembre il green pass sarà richiesto per avere accesso a diversi luoghi, compresi i mezzi pubblici. Significa che, in linea teorica, chi ne sarà sprovvisto rischierà di subire pesanti sanzioni. Cosa potrebbe succedere a chi salirà su un treno di alta velocità o intercity senza la certificazione?  Anzitutto, il green pass si deve esibire al controllore insieme al biglietto al momento della verifica sul treno. Secondo le linee guida del ministero di Infrastrutture e Mobilità, chi non ha il green pass sarà invitato a scendere nella prima stazione utile e nell'attesa che il treno vi arrivi dovrà spostarsi in uno spazio isolato. Probabile che il locale adibito a questo scopo possa essere quello che in diversi convogli ospita biciclette o bagagli di dimensioni notevoli. 

All'atto della prenotazione del biglietto per un viaggio in treno, inoltre, si dovrà dichiarare di essere provvisti di green pass e impegnarsi, nel caso di sintomi riconducibili al covid-19 negli otto giorni successivi al viaggio, di comunicarlo alla Asl competente. Tutto questo si basa su autocertificazione, il che significa che molta importanza viene data all'onestà e al senso civico dei cittadini.

"Chi fosse sprovvisto di green pass ma aveva acquistato il biglietto prima dell'entrata in vigore delle nuove regole e quindi non intenda più viaggiare, può richiedere il rimborso entro il 30 settembre" spiega Fs