Green Pass, medici di famiglia in rivolta: "Pronti a stato di agitazione"

Il segretario nazionale Scotti: "Noi capri espiatori, considerati nemici di albergatori e turismo"

Silvestro Scotti (ImagoE)

Silvestro Scotti (ImagoE)

"Si parla di potenziare il territorio ma poi ci considerano i burocrati che debbono certificare il lavoro degli altri, firmando Green Pass. Ci viene impedito di lavorare ma poi siamo accusati di essere dei nullafacenti. La misura è colma. Siamo pronti anche allo stato di agitazione". Il prossimo sarà un Consiglio nazionale dei medici di base particolarmente movimentato: "Basta. Siamo stanchi e arrabbiati. Si parla tanto di coinvolgere i medici di famiglia nelle vaccinazioni ma poi non ci distribuiscono le dosi. E questo quasi ovunque in Italia". Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione italiana medici di medicina generale, si fa portavoce del disagio di migliaia di medici di famiglia. "Ora- sottolinea - siamo addirittura diventati i nemici degli albergatori e del turismo che si rifiutano di firmare i Green Pass. Un'accusa assurda. Noi firmiamo le certificazioni e gli atti medici che facciamo noi. Così come dovrebbero farlo le altre categoria di medici. Perché si punta il dito contro di noi che ai nostri pazienti rilasciamo le certificazioni? Siamo stanchi di essere il capro espiatorio delle inefficienze degli altri".