
Scuola di sci allo Stelvio
Passo dello Stelvio, 3 giugno 2016 - La geografia e l’immaginario: il Passo che collega l’Alta Valtellina all’Alta Val Venosta, l’altimetria da record nel Vecchio Continente, campioni epici come Coppi che nel ’53 proprio qui vinceva una tappa mitica davanti a Koblet e Bartali, i rendez-vous di sciatori, ciclisti, motociclisti e trekkers perché sei vicino al cielo e più dell’agonismo contano la cornice naturale, l’aria tersa e l’amicizia. Benvenuti allo Stelvio. Benvenuti alla Pirovano, accademia dello sport e dei valori elevati, Università dello Sci quando altrove non c’è più neve e annuncio del solstizio d’estate che qui si celebra in anticipo con slalom, discese libere, lezioni di istruttori qualificati, escursioni, area di benessere. Adesso, c’è una novità assoluta, omaggio a questo luogo incantato delle Alpi e insieme a un quotidiano – Il Giorno – che il prossimo 8 giugno festeggerà proprio lì, a 2785 metri, i suoi 60 anni: l’avvio della “redazione più alta d’Europa” impegnata a proporre ai lettori servizi, articoli, reportage e commenti con la visione ampia e panoramica che è abitualmente richiesta ai giornalisti ma che certamente troverà spunto nel carattere evocativo di un luogo così speciale ed estremo come lo Stelvio. E ad ospitarla saranno gli stessi spazi della Pirovano, dove la Banca Popolare di Sondrio da oltre trent’anni tiene in vita i principi dell’accoglienza e del rispetto della natura che negli Anni Quaranta aveva spinto la guida alpina bergamasca Giuseppe Pirovano a realizzare una pioneristica scuola di sci, una sorta di monastero sportivo, luogo di iniziazione alle discipline agonistiche e sostenibili in alta montagna.
Alchimia impregnata di simbolismi, perché un passo di montagna unisce territori, facilita connessioni, e perché servono occhi e mente aperti per cogliere e apprezzare la vista sulle Alpi che si allunga tra Lombardia, Alto Adige ed Engadina da un passo come lo Stelvio che fatto da sfondo a pagine sportive scritte da grandi campioni dello sci (Theoni, Tomba, Rocca, la Compagnoni, Di Centa, la Belmondo, etc.) e che a cent’anni anni dalla Prima Guerra Mondiale, ha la capacità di trasformare i camminamenti, le trincee e le baracche militari del ’15-’18 in un grande “crocevia di pace” per il turismo della memoria. Stelvio come terminale di un viaggio che richiede passione, come ama ricordare Tato Sozzani, presidente della Pirovano: la stessa passione che aveva acceso l’amore tra due sognatori come la guida alpina Giuseppe Pirovano e la moglie Giuliana Boerchio, decisi a creare vicino al cielo una scuola di sci ma anche di vita. Lo è stata. Continua ad esserlo.