Giornata mondiale degli abbracci, quanto ci mancano? La grande rinuncia a causa del Covid

Un gesto semplice che esprime affetto, ma che ha anche un valore terapeutico

Un abbraccio (Archivio)

Un abbraccio (Archivio)

Milano, 21 gennaio 2021 - Oggi è il National Hugging Day,  la giornata mondiale degli abbracci. Ma come si fa per festeggiarla se da quasi un anno non facciamo altro che sentir parlare di “distanza” a causa della pandemia? 

Inutile dirlo, gli abbracci ci mancano. E non poco. Si tratta di contatti che esprimono il linguaggio del corpo e dell'affetto ed è quasi impossibile rinunciarvi.  Nel nome della sicurezza sanitaria, già fragili per paure fondate e presunte, abbiamo dovuto allungare il conto da pagare per il Coronavirus con questa rinuncia alla fisicità. Niente emozioni ma si spera più sicurezza. 

Il fatto è che gli abbracci non sono solo un segno d'amore, bensì sono sono terapeutici, straordinari in quanto forme di condivisione potenti, immediate. Gli abbracci diminuiscono l'ansia e riducono stress e depressione, aumentano fiducia e autostima, favoriscono il buonumore e rinforzano i legami. Non solo, alleviano il dolore e rafforzano il sistema immunitario, diminuiscono il rischio di malattie cardiache e tengono sotto controllo la pressione. 

Ma c'è un tempo di durata? Per essere davvero benefico un abbraccio dovrebbe durare almeno 20 secondi: sarebbe questo il tempo necessario a stimolare l'ossitocina, ormone che ha effetti benefici sulla salute. Sarà per questo che, più restiamo abbracciati, e più ne avvertiamo la sensazione di benessere: riusciamo infatti a lasciarci andare scoprendo il piacere di stare bene e di far star bene le persone che amiamo.

Nonostante oggi non ci si possa avvicinare, la Giornata mondiale degli abbracci è ancora più importante e ci fa riflettere sull'importanza di questi piccoli gesti che spesso erano entrati in una routine quasi quotidiana. E quando torneremo ad abbracciarci sarà ancora più bello.