
Gemellaggio nel segno di Gianni Brera (Torres)
Broni (Pavia), 8 dicembre 2017 - Diceva Giulio Signori che a tavola con Gianni Bera si nutriva lo stomaco e la mente. Il 18 dicembre, a Broni, sarà la “pacciada” (titolo del libro di Brera e Luigi Veronelli, profumato viaggio nella cucina lombarda doc) numero 24, un giorno prima che scocchi il venticinquesimo anniversario dalla scomparsa di “Gioannbrerafucarlo”, all’uscita da quella curva maledetta. Con la novità di un gemellaggio fra “senzabrera” (citazione da Gianni Mura) del nord e del sud. Dalla Puglia saliranno Gianni Spinelli, giornalista e scrittore, Valentino Losito, ex presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti, Salvatore Piconese, sindaco di Uggiano la Chiesa, comune di 4.500 anime, nel sud-est del Salento. Il 27 luglio, un giovedì, giorno canonico di riunione del cenacolo breriano degli Amici del giovedì, il sindaco ha organizzato il “Festival dell’Arcimatto”, la celebre rubrica che il Gran Lombardo tenne sul settimanale “Il Guerin Sportivo”, dal 1966 al ‘73. Nasce di lì l’affratellamento apulo-lombardo nel segno di Brera.
«Ero un ragazzo - dice Piconese - alla fine degli anni ‘80. Guardavo in televisione quel signore avvolto in una nuvola di fumo. Soprattutto mi colpiva il silenzio che calava nello studio appena iniziava a parlare. Ho incominciato a leggere Brera. Sono un appassionato di sport, buona tavola, buon vino, come a dire Brera, Soldati, Veronelli. Ho organizzato il Festival perché nell’Arcimatto c’è tutto il mondo breriano, sport, letteratura, politica, giudizi, intuizioni». A tavola, allora, nell’Azienda agricola di Lino Maga, vignaiolo di fiducia del Gioann, che come sempre reciterà un sua poesia in vernacolo e come sempre si commuoverà. Organizza Giovanni Zerbi, direttore dell’Ipsia di Sannazzaro de’ Burgondi, con il presidente della Pro loco di Spessa Po, Pino Guardamagna, e la factotum Gabriella Cassinera. Menu ultrapadano per appetiti robusti e fegati integri: salamini cotti, verdure, frittate, salsine, risotto con carne di maiale, ravioli in brodo, bollito con sale varie, dolci, caffè e ammazzacaffè, Bonarda a innaffiare.
Tavolata con Pilade Del Buono, superstite glorioso della grande redazione sportiva del Giorno (Brera gli affidò la bacchetta di direttore per “fare Brera” a tempo pieno), studiosi agguerriti come Andrea Maietti e Claudio Rinaldi, vice direttore della Gazzetta di Parma, i giornalisti Marco Basoni, Giancarlo Besana, Gigi Bignotti, Paolo e Stefano Calvi, Filippo Grassia, Claudio Gregori, Paolo Massobrio, Angelo Roveda, cugino di Gianni, Eugenio Tartanelli, sindaco di San Zenone Po, luogo di nascita di Brera, Pianariva, nella sua geografia letteraria e sentimentale, Vittorio Poma e Milena D’Imperio, presidente e vice della Provincia di Pavia, il consigliere regionale Vittorio Pesato, gli amici di San Zenone, Spessa, San Martino Siccomario (dove esiste un Palabrera). Da Padova arriverà Federica Fiore, vincitrice nel 2002 del Premio “Gianni Brera. Scuola e giornalismo” per gli studenti delle superiori delle regioni attraversate dal Po. Per celebrare e ricordare come sarebbe piaciuto a Brera, a una tavolata fra amici. Per raccogliere con Renata Crotti, presidente del comitato, idee e proposte in vista del centenario della nascita, nel 2019. E concludere, al solito, su come tutto è stato bello con Gianni Brera e come tutto è stato diverso dopo di lui, senza di lui.