
Gerard Depardieu
Milano, 9 marzo 2017 - Noir era il colore delle leggende del dopoguerra, almeno in Europa. Edith Piaf e Juliette Greco, Maria Callas. E la Dame en Noir. Barbara. La piccola amica di Gérard Depardieu che ritorna nel ventennale della sua morte in “Depardieu Chante Barbara”, album e recital che ha fatto clamore a Parigi al Bouffes du Nord. Sono 14 canzoni firmate da Barbara e un progetto che nasce e si sviluppa a Prècy-Sur-Marne, a casa sua. La Lezione francese. Sarebbe meglio vedere prima il bellissimo docufilm “Depardieu contro tutti” su Sky Arte, dove loro attraversano la vita e un probabile amore. La si vede nella foto quell’intimità intellettuale e chimica, dove lui è il giovane ciclone e lei l’avvicinabile musa.
Depardieu ha sempre dichiarato la sua devozione per la donna e l’artista con cui ha lavorato nella pièce musicale ‘Lily Passion’, era il 1986, e il pianista Gerard Daugerre, che lo accompagna, è stato al fianco di Barbara per 17 anni, fino alla sua morte nel 1997. Piece musicale, non musical. Comanda il teatro, perché la musicalità dele parole e la teatralità delle canzoni danzano dall’inizio alla fine. Gérard Daguerre voleva assicurarsi che “il percorso intrapreso da Barbara non si interrompesse e che quest’avventura proseguisse”. Ha registrato le sue trascrizioni e le ha fatte ascoltare a Depardieu, che decide di cantare su un paio di brani, ‘Nantes’ e ‘A Force de’, scritti da suo figlio per Barbara. Depardieu conosce Barbara e il suo repertorio nel profondo, lo ha vissuto, ascoltato e condiviso. L’album racconta tutto questo e Gerard Depardieu è, in scena, un cantattore straordinario, passa dalle braccia di lei all’“amante dalle mille braccia”, il pubblico per lei.
Nulla può essere più francese di questo recital, dalla voce al pianoforte dei due Gerard, ma arriva dritto al nostro cuore, ha un’anima nuda. Senza le mediazioni culturali dell’esistenzialismo o il neorealismo del dopoguerra, è una donna per la prima volta moderna che si spoglia davanti a noi per restare di musica e parole. Titoli che dovreste ricordare. “L’île aux mimosas” , “Une petite cantate”, “Mémoire,mémoire”, “Drouot”, “Le soleil noir”. “Au bois de Saint-Amand”, “La solitude”, “L’aigle noir”, “Nantes”. Il ricordo di quella stagione insieme sul palco dello Zenith con “Lily Passion”. Sottotitolo. Lui uccide, lei canta. Musica, monologhi e dialoghi, Le Monde titola: “Un rendez-vous d’amour”. E trent’anni più tardi Depardieu dice, complice, le parole di lei: «Cantare è il mio veleno e la mia medicina».