FRANCESCA GRILLO
Cronaca

Genitori alla festa, figlia di 8 mesi in macchina a Cusago (Milano)

Genitori milanesi denunciati per abbandono di minore dopo essere stati trovati con la figlia di 8 mesi chiusa in auto. Secondo un amico, hanno sempre tenuto la bimba sotto controllo e non l'hanno abbandonata. Giudice valuterà le prove.

CUSAGO (Milano)

Quando la notizia, diffusa ieri, è esplosa sui social, i genitori della piccola sono stati accusati e messi alla gogna, ritenuti degli irresponsabili. Un gesto forse troppo poco ponderato, ma "di certo non hanno abbandonato la figlia", afferma un amico dei genitori della bimba di otto mesi trovata chiusa in macchina da una passante. È sabato sera, intorno alle 22. Una donna passa dal posteggio di fianco a un ristorante a Cusago, in via Fratelli Cervi, e nota la bambina dentro l’auto, legata al sediolino, con i finestrini chiusi e un telefono posizionato di fronte. In pochi istanti chiama il 112 e una pattuglia dei carabinieri della stazione di Cornaredo si precipita sul posto. I militari individuano all’interno del locale, dove si stava svolgendo la festa di un matrimonio, i possessori dell’auto e, come prima cosa, si assicurano delle condizioni della bambina che stava dormendo. Per fortuna, non si è reso necessario l’intervento dei soccorritori.

I genitori, entrambi milanesi, 31 anni lei, 41 lui, hanno spiegato che controllavano la piccola attraverso due telefoni connessi in videochiamata. È scattata la denuncia di abbandono di minore, per non aver ottemperato al dovere di custodia e sorveglianza, e le indagini sono ancora in corso per fare luce su ogni dettaglio della vicenda. Ma un amico della coppia, presente anche lui alla festa e testimone della vicenda, ci tiene a chiarire la propria versione: "Siamo andati al matrimonio con due auto, io ho accompagnato lui – racconta –, perché la mamma della bambina si sarebbe fermata solo per pochi minuti, il tempo di salutare gli sposi e andare via".

"È stata davvero questione di istanti – assicura l’amico –, non hanno voluto portare dentro la bimba perché diluviava, non volevano svegliarla e poteva prendere freddo. In quei minuti l’hanno sempre tenuta sotto controllo dal telefono collegato, dove potevano vederla chiaramente. Hanno pensato di non farle prendere la pioggia e il freddo, proprio perché la mamma si sarebbe fermata per poco tempo – continua il testimone –. Non sono genitori snaturati, è stata una decisione presa per non svegliarla ed evitarle la confusione". Sarà il giudice ad analizzare e approfondire le parole dei testimoni, dei genitori e la relazione dei carabinieri.